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martedì 28 febbraio 2017

La sfortuna di Davies? Scontrarsi con chi sta riscrivendo la storia della Superbike

Chaz Davies ha esordito nel mondiale Superbike nel 2012 in sella all'Aprilia con qualche podio e la sua prima vittoria. Nell'anno seguente ha guidato la BMW cogliendo la sua prima doppietta sul circuito di Aragon, a cui ha fatto seguito un'altra vittoria sulla pista del Nurburgring . Nel 2014, dopo continui cambiamenti, finalmente trova la stabilità nel Team Ducati, ma trova anche una Panigale ancora acerba e prestazionalmente non ancora al livello delle moto avversarie, centrando come migliori piazzamenti i due secondi posti sul circuito di Imola e chiudendo la stagione al sesto posto.
Il resto è storia recente, il pilota gallese e la Panigale sono cresciuti costantemente di pari passo, arrivando al secondo e al terzo posto nel mondiale nelle stagioni 2015 e 2016. Al momento Chaz Davies è anche l'unico pilota ad aver vinto con il Superquadro di Borgo Panigale, totalizzando 16 vittorie complessivamente, di cui 11 solo nella passata stagione. Risultato eccellente, dato che è superiore a quello di chi ha trionfato nel mondiale. 
Chaz è un vero mastino in gara, mai pago, sempre pronto a buttare il cuore oltre l'ostacolo pur di riuscire a battere il suo avversario. Ha una guida esaltante da vedere, sempre intraversato ad ogni staccata. Quella staccata devastante che è diventata il suo vero marchio di fabbrica. Amato dal pubblico ducatista non solo per le sue doti di guida, ma anche per il suo lato umano: sempre disponibile, mai una parola fuori luogo e apprezzatissimo per lo sforzo nel voler parlare in italiano durante le interviste.
Purtroppo per lui, nelle ultime stagioni ha trovato sul suo commino un cannibale di nome Jonathan Rea.
Johnny ha esordito nel mondiale Superbike nel 2008 in sella alla Honda e con lei ha trascorso la sua carriera agonistica fino al divorzio del 2015. Con la casa di Tokyo ha conquistato 15 vittorie, ma in quegli anni il buon Jonathan più che la fama del vincente si era conquistato la fama dell'inconcludente. Per certi versi la storia del pilota inglese mi ricorda quella di Casey Stoner del dopo mondiale 2007. Entrambi aditati come "incapaci" dall'opinione pubblica, salvo poi far ricredere tutti sulle loro doti di guida, una volta abbandonate le moto che proprio non ne volevano saperne di essere vincenti. Jonathan Rea in sella alla Verdona di Akashi si è letteralmente trasformato da "brutto anatroccolo" a cigno. Debutto con vittoria in sella alla Kawasaki, e vittoria del mondiale con 14 vittorie totali, sette secondi posti, due terzi posti, due quarti posti e un solo ritiro. Un vero rullo compressore che ha asfaltato la concorrenza. Nel 2016 ha replicato la vittoria del titolo con nove vittorie e terminando sempre a podio tranne in tre occasioni.
Con le due vittorie nella prima del campionato 2017 a Phillip Island, ha portato il suo bottino personale a 40 vittorie diventando il quarto pilota più vittorioso di sempre in WSBK (Haga 43, Bayliss 52 e Fogarty 59). Nella classifica dei podi, con novanta totali, si è portato a solo quattro lunghezze da Troy Bayliss fermo al quarto posto con novantaquattro. (Fogarty 109, Haga 116, Corser 130).
La Kawasaki rimane la moto da battere, ma Johnny ci sta mettendo tanto del suo, le prestazioni di Tom Sykes non sono altrettanto devastanti e non sembra così imbattibile come il compagno di squadra pur disponendo della stessa moto. Senza Rea sulla Kawasaki, il compito di Chaz Davies sarebbe stato più semplice, purtroppo per lui si è ritrovato a fronteggiare un pilota fortissimo che sta riscrivendo la storia della Superbike...a Chaz il compito di riscrivere il finale.

lunedì 27 febbraio 2017

La Ducati che verrà

Stradali, sportive, naked, crossover, cruiser, motard e chi più ne ha più ne metta, ormai nel listino Ducati c'è di tutto e di più. 
La casa di Borgo Panigale è passata da pochi modelli, tutti di impronta sportiva e di nicchia, a una sempre più ampia gamma di moto per soddisfare le esigenze del motociclista moderno e con esso una fetta più ampia di mercato. 
Meno moto per "rudi" ducatisti, disposti a sacrificare la comodità e la semplicità di guida di alcune concorrenti per avere un prodotto più elitario, e più bicilindriche per un'utenza più "popolare". Ma perchè le vendite della Ducati sono aumentate? Ovviamente perchè produce delle moto belle e performanti, rifinite bene e con l'appeal del marchio che da solo conta molto. Secondo me anche un altro fattore ha avuto una certa importanza: l'aver ascoltato i propri clienti. Ha ascoltato sia i vecchi nostalgici, sia i nuovi provenienti da altre marche, sfornando modelli ad hoc in base alle necessità. Mentre lo Scrambler è stato il frutto di una campagna di marketing mirata per imporre un prodotto, creando un vero e proprio brand a se stante (come Scarabeo per Aprilia o Vespa per la Piaggio), la Multistrada 950 e la nuova SS, sono nate per soddisfare le esigenze del consumatore. Infatti, i due modelli non hanno necessitato di campagne imponenti per invogliare il cliente all'acquisto perchè in pratica si vendono da sole, essendo il risultato delle indicazioni dell'utilizzatore finale: il ducatista. D'altronde se vuoi vendere devi dare quello che le persone cercano, è la legge della domanda e dell'offerta. Quindi cosa vogliono "oggi" i ducatisti? Risposta semplice, il modello più atteso e che manca da qualche anno è una naked ad alte prestazioni che possa prendere il posto della tanto rimpianta Streetfighter 1098.
A un certo punto sembrava che potesse nascere sulla base della Panigale, ma alla fine Ducati ha presentato la Monster R. Sicuramente una naked bella e prestante, ma ancora lontana da quello che i ducatisti vorrebbero. Il popolo rosso, o per lo meno parte di esso, vorrebbe una naked da "sparo" che possa realmente rivaleggiare sul piano prestazionale con Aprilia Tuono, KTM Super Duke R o BMW S 1000 R. Quest'anno o al massimo l'anno prossimo, per voce del suo A.D. Claudio Domenicali, verrà presentata l'erede della Panigale. Una sportiva equipaggiata da un V4 strettamente imparentato a quello della Motogp per poter tornare a primeggiare in WSBK.
E se la futura Streetfighter nascesse proprio da questo nuovo progetto? Scommetto che vedremo brillare gli occhi a molti ducatisti, proprio come succede ai bambini davanti ai regali il giorno di Natale. 

domenica 26 febbraio 2017

La differenza tra Kawasaki e Ducati? 67 millesimi...in due gare

L'anno scorso in gara1, tra Rea e Davies, finì in volata con solo 63 millesimi a dividerli. Gara2, purtroppo, per l'alfiere di casa Ducati si concluse al 10° posto per eccesso di grinta. Senza la caduta probabilmente sarebbe terminata al fotofinish come la precedente, con una differenza nell'ordine dei millesimi di secondo.
Quest'anno senza incappare in errori, la differenza tra la Verdona e la Rossa è stata di appena 67 millesimi in due gare. "Un battito di ciglia" si sarebbe portati ad usare per descrivere questo distacco. In realtà la chiusura involontaria delle palpebre dura dai 300 ai 400 millesimi di secondo, cinque volte tanto la differenza tra Johnny e Chaz. Questo per rendere l'idea di quanto poco mancasse a Chaz Davies per compiere il "colpaccio".
Anche se le prestazioni della Panigale R sembrano globalmente migliorate, si vede ad occhio la progressione furibonda del Superquadro all'uscita dell'ultima curva, la Kawasaki su questa pista ha ancora qualcosa in più: Jonathan Rea.
Se le speranze mondiali della casa di Akashi fossero riposte nel solo Tom Sykes, per il Team Ducati sarebbe tutto più semplice, invece su una pista senza "staccatone" da brivido, dove il gallese fa la differenza su tutti, la guida del Campione del Mondo fa la differenza...seppur di poco. Nonostante la "delusione" per le due vittorie sfumate, rimane la consapevolezza di non aver sprecato punti preziosi in ottica campionato (ad esclusione di quelli lasciati nella via di fuga da Melandri in gara1) ma anzi, di averne conquistati più di 12 mesi fa con i due podi di Davies e quello di Melandri. L'anno scorso ci fu solo un secondo posto di Chaz e un terzo posto in gara2 per Giugliano. Anche se è ancora presto per dirlo, se Melandri sarà sempre competitivo potrebbe essere d'aiuto a Chaz avere un compagno veloce che lo sprona ad andare ancor più forte e un aiuto per conquistare il mondiale marche. 

WSBK Gara2 Phillip Island - La Pagella di PGreco


Gara stupenda, combattuta dal inizio alla fine. I due che si contenderanno il titolo saranno probabilmente i soliti Rea e Davies, ma Lowes, Melandri e Fores si fanno notare e mandano a dire ai due la davanti che potrebbero essere della partita. Ci aspetta un bellissimo campionato.

Rea Voto 10: A differenza di ieri la gara è più veloce e il campione del mondo è costretto a duellare con le Ducati e la Yamaha di Lowes per quasi tutta la gara. Alla fine la spunta su Chaz
Davies per un battito di ciglia.

Davies Voto10: Ci mette tutto se stesso e anche di più per battere Johnny Rea, ma niente, perde per 5cm la volata finale.

Melandri Voto 9: Bella gara, condita con qualche giro al comando e da dei bei sorpassi. Il suo tallone d’Achille a Phillip Island resta la staccata della prima curva, che logicamente gli avversari sfruttano per sopravanzarlo. Le mie riserve su di lui non sono svanite, vedremo ciò che farà durante il campionato. Oggi bel risultato.

Lowes Voto 9: Parte dalla pole per via del nuovo regolamento e rimane in bagarre per il podio sino alla fine. Ora che la sua Yamaha non “mangia” le gomme, lotta con i grandi della categoria.

Fores Voto 8: Ciò che gli manca è una moto ufficiale. Per il resto non ha nulla da invidiare ai piloti ufficiali.

Sykes Voto 6: Oggi l’ombra di se stesso, mai in gara e mai incisivo. Il sesto posto per lui equivale ad un'ultima posizione.

FATTI POSITIVI: Bellissima lotta, nessun vero dominatore e 3 case li tra i primi 6. Melandri e Lowes davvero interessanti e da seguire per tutto il campionato

FATTI NEGATIVI: Sykes che oggi non è mai entrato in partita. Vdm che vede il suo compagno di squadra lottare per il podio dalle retrovie. Bradl e sinceramente tutto il team Honda inesistente.

sabato 25 febbraio 2017

WSBK Gara2 Phillip Island - Bravissimi i ducatisti, ma Rea non si batte

La nuova griglia regala più bagarre nei primi giri, fino a quando le "teste di serie" si rifanno sotto e agguantano le prime posizioni. Possono farli partire dove vogliono, ma il pacchetto moto/pilota è nettamente superiore. Bravissimi i piloti Ducati, ma Rea è sempre davanti.

In gara1 vincono le polemiche, Dorna ringrazia

Prima dell'inizio del campionato, Dorna aveva chiesto più polemiche da parte dei piloti per attirare un maggior numero di spettatori. Sembra che almeno in gara1 sia stata accontentata dagli eventi.
Prima la rabbia di Marco Melandri per la guida irruenta di Lowes che ha anzitempo interrotto la sua gara di debutto: “Lowes ha cambiato direzione 50 metri prima, senza aspettare. Mi ha portato via l’anteriore e sono finito fuori. Di solito uno cerca di andare più veloce degli avversari per batterli e non di abbatterli. La manovra è stata la stessa di quando Rea ha passato Davies, ma lui ha saputo aspettare”.
Ha poi aggiunto:“Lui è pericoloso, ha un modo di correre un po’ sopra le righe e non se ne rende conto. Facendo così può diventare pericoloso per se stesso e gli altri piloti”.
Da parte sua il porta colore della Yamaha, alle accuse rivoltogli, ha risposto: “Onestamente non ho capito cosa sia successo, dato che non l’ho toccato. Se ha un problema credo sia suo e non mio”.
In seguito è stata la volta di Rea e Davies battibeccare sulle prestazioni della Ducati:
 “Se confrontate le velocità nostre e della Ducati vedrete che sono più o meno simili”, Chaz irritato dall'affermazione del campione del mondo ha ribattuto:“La Kawasaki ha una velocità di punta superiore, se vuoi ti mostro i cronologici e vedrai che non è come sostieni tu”. Rea non pago ha glissato con un:"Non sono d'accordo".
Qui vi riporto la tabella con i cronologici della gara, che evidenziano come la Panigale R, in scia sul rettilineo principale, vada veramente come un missile.
Visto con occhi neutrali sembra che in casa Ducati ci sia un po' di nervosismo latente...

WSBK Phillip Island gara1 - La pagella di Pgreco

Dopo il letargo invernale ci si risveglia in una bella mattina assolata a Philip Island, dove la SBK ricomincia nel modo in cui era finita: con Rea e Davies che si danno battaglia per la prima posizione. E da ciò che si è visto oggi avremo un bel campionato combattuto.

Rea Voto 10: Già in prova dimostrava di aver un ottimo passo e dopo la prima parte di gara, da non prendere in considerazione perché tutti risparmiavano le gomme, ha dimostrato tutta la sua velocità soprattutto sul suo compagno di squadra. Alla fine vince per un nulla su Davies che gli fa sudare la vittoria finale.

Davies Voto10: Dopo averci lasciato con la vittoria delle ultime sei gare del 2016, mette a dura prova un velocissimo Rea arrivandogli per un soffio dietro. Se i presupposti sono questi FORZA CHAZ.

Sykes Voto 8: Come sempre veloce ma mai abbastanza per impensierire ne il compagno di squadra ne Davies.

Melandri Voto N.C. Non posso dare un voto perché la prima metà di gara non è da prendere molto in considerazione, per via del fatto che tutti risparmiavano gomme e non tiravano, e poi per il fatto che Lowes con una delle sue mosse sempre un po' eccessive l’ha costretto ad andare lungo finendo la gara in anticipo. Il ritiro costa a Marco la partenza dalla decima posizione in gara2.

Lowes Voto 6,5: Bella gara, ottimo quarto posto ma voto basso per la brutta manovra su Melandri. In ogni caso questo suo quarto posto gli giova la Pole in gara2.

Camier Voto 7: Si vede che la MV ha lavorato bene e con una moto più competitiva Leon agguanta un ottimo quinto posto

Fores Voto 7: Come Camier, moto più competitiva buon piazzamento. e ancora ho il rammarico di non vederlo con la moto ufficiale.

FATTI POSITIVI: Il lato positivo è dato da una maggior bagarre per le prime posizioni, anche se la lotta vera e propria sembra sia ancora tra la Ducati di Chaz Davies e la Kawasaki di Rea. Forse anche Melandri potrà essere della partita. Positiva anche l'accresciuta competitività della Yamaha con Lowes, e della MV con Leon Camier. Il quattro cilindri varesino sembra più in forma, con una potenza massima maggiore, anche se non ancora al top.

FATTI NEGATIVI: La Honda propone l’ennesima delusione. Moto nuova, sponsor nuovo, risultati vecchi.
VdM il pilota che ha deluso di più: mai in gara e al traguardo solo nono con le potenzialità della R1. Troppo poco conoscendo il suo talento.
Ora aspettiamo Gara 2 e la sua griglia invertita e che lo spettacolo e la passione siano al primo posto.

La griglia di partenza di gara2

Archiviata gara1 con la vittoria di J.Rea, è tempo di concentrarsi su gara2 e la nuova composizione della sua griglia di partenza.
La griglia di partenza in base all'ordine d'arrivo di gara1:
Lowes - Camier - Fores
Torres - Laverty - VdMark
Sykes - Davies - Rea
Melandri - Savadori - Hayden
Il più svantaggiato risulta essere Melandri, dopo una buona posizione in Superpole, e l'uscita di pista in gara1, si ritrova ancora più indietro di chi ha vinto la gara con ancor più difficoltà nel dover recuperare i punti persi.

venerdì 24 febbraio 2017

WSBK Gara1 Phillip Island - Rea primo davanti ad un arrembante Davies

 Gara tattica per buona parte della sua durata, con i piloti impegnati a fare "melina". A pochi giri dalla fine Rea impone il suo ritmo e il solo Chaz Davies tenta di rovinagli la festa. Sfortunato ritorno per Melandri dopo una buona partenza, il pilota italiano ha commesso un errore a causa dell'irruenza di Lowes, terminando anzi tempo la sua gara.

WSBK Superpole2 - Rea primo, Melandri terzo



Niente ali in Qatar per la Ducati

"La nuova carena non la vedrete in Qatar", queste le parole del direttore sportivo Paolo Ciabatti rilasciate durante un'intervista.
Sfuma l'attesa per la nuova aerodinamica della Desmosedici che probabilmente verrà utilizzata in un test privato sulla pista di Jerez, lontano da occhi indiscreti. Il nuovo test privato, sulla pista spagnola, sarà programmato dopo la gara in Qatar e prima della doppia trasferta oltreoceano in Argentina e America. In questo modo Ducati andrà ad intaccare 2 giorni dei 5 disponibili per i test privati.  

Freccia Rossa, Chaz Davies a 314,9 Km/h per firmare il miglior tempo

Chaz Davies se l'è presa con "comodo" durante i test invernali, ha sistemato la sua Panigale R nel miglior modo possibile, e alla prima vera occasione ha sferrato l'attacco centrando il bersaglio: primo in Fp1 e miglior crono nella combinata.
1'30"189 con una velocità massima di 314,9 Km/h, a un solo Km/h dalla Kawasaki di J.Rea. Calcolando le prestazioni ottenute, su questa stessa pista, nella passata stagione da Chaz Davies, è evidente quanto i tecnici di Borgo Panigale siano riusciti a far crescere le prestazioni velocistiche del bicilindrico: dai 5 ai 10 Km/h di differenza a seconda delle sessioni prese in esame. 
Le parole del pilota gallese al termine delle due sessioni di prove:
“Sono soddisfatto del tempo registrato, però dobbiamo migliorare qualcosa nel passo gara. La pista è un po’ complicata per noi, è necessaria ancora qualche modifica, ma siamo riusciti ad essere più competitivi. Se ci sarà la possibilità proverò a vincere, in caso contrario cercherò di portare a casa più punti possibili. La costanza dei risultati è fondamentale”.

Melandri:"Sogno il podio"

Marco Melandri secondo in Fp2 e quinto tempo nella combinata non nasconde di avere un sogno e che proverà a realizzarlo:
“Chaz e Johnny hanno dimostrato un grande ritmo nel pomeriggio, non so se riuscirò a tenere il loro passo, ma proverò a rimanergli vicino in gara, seguendo le mie sensazioni e svolgendo una gara accorta, gestendo le gomme nel miglior modo possibile.
Nell'ultimo tratto della pista sono il più veloce, ed è un aspetto positivo se nell'ultimo giro sarò a ridosso dei primi. Sogno il podio, ma se riuscirò a divertirmi sarà sicuramente una buona gara".

giovedì 23 febbraio 2017

WSBK Phillip Island Fp2 - Rea per un soffio su Melandri



WSBK Phillip Island Fp1 - Chaz Davies davanti a tutti



WSBK Gara2 - Con la "conta" non conta arrivare primi


"Sotto il ponte di Baracca
c'è Pierin che fa la ****.
La fa dura, dura, dura,
il dottore la misura.
La misura trentatrè
Retrocedo proprio te"


Non sarà proprio così ma, al termine di gara1, da quest'anno servirà armarsi di pazienza per capire da quale casella partiranno in gara2 i piloti della WSBK. Il nuovo regolamento non ha introdotto la "conta", ma una vera e propria rivoluzione nella griglia di partenza di gara2 basata sul risultato della gara del sabato.
 I tre piloti più veloci occuperanno la terza fila e il 1° e il 3° cambieranno le loro posizioni, coloro che finiranno al 4°, 5° e 6° posto saranno in prima fila, mentre i piloti che hanno terminato al 7°, 8° e 9° posto partiranno invece dalla seconda fila. 
Servirà ad aumentare lo spettacolo? Livellerà le possibilità di vittoria? Probabilmente non servirà a nulla e creerà solo confusione in chi la segue, perché il livello delle Kawasaki e Ducati ufficiali è tale, da alcune stagioni, da lasciare solo le briciole agli altri competitor. Avrebbero fatto prima a scrivere sul regolamento: tutti quelli che si chiamano Jonathan Rea e Chaz Davies devono partire dall'ultima fila della griglia di partenza. 
Se volevano offrire spettacolo bastava riproporre la vecchia Superpole, quella da un giro secco, quella che emozionava e ti faceva restare incollato alla TV. 
Invece, tra gare al sabato, richieste di "litigi" tra piloti e griglie di partenza sfasate in gara2, stanno cercando di rianimare una categoria che è sempre stata ad appannaggio di una nicchia di appassionati: i motociclisti.
Vogliono più audience? Forse chi detiene i diritti TV dovrebbe reclamizzare gli eventi prima e con maggior frequenza, per attirare anche un pubblico generalista. Invece il mondiale delle derivate dalla serie ha avuto pochissimo spazio sui canali televisivi. Inutile sperare nello spettacolo offerto dall'evento per attirare il pubblico, se nessuno sa che ci sarà.  


mercoledì 22 febbraio 2017

Ducati Monster 1200S m.y. 2017

SCHEDA TECNICA:
MISURE
Lunghezza 2.121 mm
Larghezza 830 mm
Altezza 1.040 mm
Altezza minima da terra n.d.
Altezza sella da terra MIN 790 mm
Altezza sella da terra MAX 820 mm
Interasse 1.511 mm
Peso a secco 200,5 Kg
MOTORE
Cilindrata 1.198,4 cc
4 Tempi
2 Cilindri a V 90°
Raffreddamento a liquido
Avviamento elettrico
Alimentazione iniezione
Alesaggio 106 mm
Corsa 67,9 mm
Frizione multidisco
Numero valvole 4
Distribuzione desmodromica
Ride by Wire Sì
Controllo trazione Sì
Mappe motore 3
Potenza 150 cv - 110 kw - 9.250 rpm
Coppia 13 kgm - 126 nm - 7.750 rpm
Emissioni Euro 4
Tipologia cambio meccanico
Numero marce 6
Capacità serbatoio carburante 16,5 lt
Trasmissione finale catena
CICLISTICA
Telaio Traliccio in tubi di acciaio fissato alle teste
Sospensione anteriore Forcella completamente regolabile Öhlins con steli da 48 mm
Escursione anteriore 130 mm
Sospensione posteriore Mono-ammortizzatore Öhlins completamente regolabile
Escursione posteriore 152 mm
Tipo freno anteriore a doppio disco da 330 mm
Tipo freno posteriore disco da 245 mm
Con ABS
Pneumatico anteriore 120/70 ZR 17"
Pneumatico posteriore 190/55 ZR17"

Prezzo da 16.890 € - chiavi in mano, comprensivo di immatricolazione
Garanzia 2 anni, chilometraggio illimitato









martedì 21 febbraio 2017

WSBK test Phillip Island day2 - Le dichiarazioni dei piloti ufficiali Ducati

Le dichiarazioni dei piloti ufficiali Ducati al termine dei due giorni di test sulla pista australiana di Phillip Island:
“Oggi il maltempo è stato clemente, purtroppo se nei prossimi giorni le condizioni cambieranno ancora. Finalmente sono riuscito a sfruttare la gomma nuova, facendo quel passo avanti che volevo. Una volta che hai la giusta confidenza con gli pneumatici, di conseguenza tutte le piste diventano belle. Oggi non ho provato un long run, ci siamo concentrati solo sulle gomme chiarendoci le idee sulla nostra competitività. Abbiamo provato un diverso set up più consono al mio stile di guida, e sembra che siamo sulla strada giusta, attendo però altre conferme. Oggi mi sono avvicinato moltissimo a Rea, ma non voglio illudermi, Johnny è un animale da gara, l'importante è rimanere concentrati e fare delle buone qualifiche. Anche Chaz sarà fortissimo in gara, spero di poter esserci anch'io con loro. Su altre piste sicuramente faticherò di più, ma qui credo di essere pronto". (Marco Melandri)

"In questa due giorni ho puntato su un approccio più cauto, senza stravolgere il nostro set up standard. Oggi ho provato anche long run, senza compiere tantissimi giri di pista, ottenendo risultati positivi in vista della gara. Soffriamo ancora un po' nel far girare la moto, soprattutto nelle curve veloci. Il tempo di Marco non mi ha stupito, conosco il suo valore" (Chaz Davies)

Destinati ad essere vincenti

Jorge Lorenzo e Marco Melandri due piloti destinati ad essere vincenti. Non destinati a vincere quest'anno perché dati per favoriti o perchè sono nelle migliori condizioni per farlo, ma destinati a vincere perché nelle rispettive carriere hanno da sempre l'opinione pubblica contro. Per certi versi li vedo simili in questo, due talenti destinati a dimostrare costantemente di meritarsi il posto in cui si trovano, contrariamente ad altri che non sono soggetti a questa "discriminazione". Due piloti bollati come lamentosi e psicologicamente fragili, poco amati dal grande pubblico per il loro carattere introverso, abituati a pochi giri di parole per dire quello che pensano in questo mondo politically correct ma falso, si sono ritrovati ad essere mal visti dal grande pubblico.
Quando entrambi, dopo una gara o una sessione di prove, cercano di spiegare i problemi riscontrati sono dei lamentosi che cercano scuse, se le stesse cose vengono dette da Valentino Rossi "tutti" incolpano la moto, se lo dice Dovizioso è un problema serio perché è considerato un ottimo collaudatore. Questo solo per fare un esempio. Quando c'è da indicare un probabile poleman quasi tutti sono portati ad indicare Marquez, anche se Lorenzo detiene lo stesso numero di pole position. Se c'è da indicare un probabile vincitore in Superbike, Melandri non viene preso nemmeno in cosiderazione, nonostante abbia vinto con qualsiasi moto derivata dalla serie con cui abbia corso. E potrei continuare elencandovi altri episodi, ma avrebbero tutti lo stesso esito. Entrambi quest'anno hanno il compito di convincere la tifoseria di meritarsi la loro stima e il loro affetto con i fatti, e al momento sono in buona posizione perché stanno affrontando la nuova sfida in modo molto professionale: poche chiacchiere e tanto impegno per riportare le Ducati sul tetto del mondo. Per loro l'unica opzione disponibile è quella di vincere, anche se forse l'opinione generale nei loro confronti non cambierà mai. 

lunedì 20 febbraio 2017

WSBK Test Phillip Island day2 Fp2



WSBK Test Phillip Island day2 Fp1



Le impressioni dei piloti Ducati al termine della prima giornata di test

La prima giornata di test Superbike è stata all'insegna del maltempo. In cima alla classifica generale troviamo la Ducati che non ti aspetti: non quella di Chaz Davies o quella ufficiale di Marco Melandri, ma quella privata del Team Barni guidata da Xavi Fores. Le parole dei protagonisti:

“È stata una giornata complicata dal maltempo. Sul bagnato non avevo la giusta confidenza, mentre su pista asciutta sono riuscito a trovare un ottimo ritmo. Nel finale ho utilizzato la gomma da gara e sono riuscito ad afferrare il miglior tempo. Rispetto all'anno scorso abbiamo cambiato le sospensioni e l'assetto, inoltre c’è stato un passo avanti come elettronica. Riesco ad essere più costante con meno impegno fisico, è tanto che non avvertivo questa sensazione e sono felice. Siamo solo all'inizio, se fosse domenica sera sarebbe perfetto, invece è solo lunedì. Chaz e Marco sono velocissimi e sicuramente miglioreranno”. (Xavi Fores)

“Non è stata una giornata del tutto sprecata, ma sicuramente poco produttiva a causa del maltempo. Negli ultimi minuti con l'asciutto siamo riusciti a trovare una soluzione interessante che continueremo a sviluppare domani. Oltre alla pioggia, anche le raffiche di vento hanno complicato le sessioni, quando affronti una curva ad alta velocità in queste condizioni non è mai semplice.
Vorrei provare un long run per capire meglio le gomme, ma con il ritardo nel lavoro accumulato oggi non so se ce ne sarà occasione". (Marco Melandri)
“Oggi non siamo riusciti a prendere il ritmo, ogni volta che scendevamo in pista la pioggia tornava a cadere dopo soli due o tre giri. Prima che venisse esposta la bandiera rossa non siamo riusciti a fare un giro lanciato, ma abbiamo un pacchetto competitivo, risaliremo la china nei prossimi giorni. Per i pochi giri completati possiamo comunque ritenerci soddisfatti". (Chaz Davies)

A Forlì festeggiano Dovizioso

Andrea Dovizioso viene festeggiato durante il Carnevale dai suoi concittadini, con un carro allegorico in suo onore:"E Campion ad Furlè".
Bella iniziativa per celebrare la bravura e l'impegno del pilota Ducati.