Testastretta, Superquadro, Desmosedici Stradale: tre motori, tre filosofie differenti, tutte made in Ducati.
I tre motori sopra citati sono nell'ordine gli ultimi due bicilindrici utilizzati nelle competizioni sportive da Ducati, e l'ultimo nato della casa di Borgo Panigale, il tanto atteso V4 mutuato dal motore che equipaggia la Desmosedici GP.
Il Testastretta nella sua ultima evoluzione su una sportiva (esiste la versione più "tranquilla" denominata Testastretta 11°, ed equipaggia altri modelli della casa destinati ad un uso meno estremo) equipaggiava la Ducati 1198R ed erogava una potenza massima di 180cv a 9.750 giri, con una coppia di 13,7 kgm a 7.750 giri (versione stradale). Il Testastretta è stato l'ultimo motore bicilindrico ad aver vinto un Campionato del Mondo (2011) in WSBK grazie a Carlos Checa e al Team Althea.
Nel 2012 Ducati manda in produzione la sua nuova sportiva che per l'occasione abbandona il classico telaio a traliccio per il nuovo monoscocca, e adotta il nuovo motore Superquadro con funzione portante. Il nuovo motore che equipaggia la Panigale diventa di fatto il bicilindrico più potente del mondo. La sua potenza spazia dai 195cv della versione "base" ai 220cv della versione 1299 Superleggera con il kit pista. Per il nostro confronto prenderemo però in esame il Superquadro che equipaggia la Panigale R, la base su cui nasce la versione da pista, la cui cilindrata si attesta a 1198cc con una potenza massima di 205cv a 11.500 giri e una coppia di 136,2 Nm a 10.250 giri (versione stradale).
Dopo aver vinto svariati campionati nazionali, nella categoria SBK, e molte gare in WSBK con Chaz Davies, il Superquadro si appresta a diventare l'unico motore Ducati a non aver vinto una Campionato del Mondo. A sua disposizione gli rimane ancora un solo "match point" nella stagione 2018 per sfatare questo triste primato, dopodiché verrà sostituito dall'arrivo del nuovo V4: il Desmosedici Stradale.
Il nuovo motore, presentato qualche giorno fa, si appresta a diventare un vero punto di rottura con il passato perchè diventerà il primo motore plurifrazionato della casa di Borgo Panigale ad essere destinato all'utilizzo su una Superbike replica. Attualmente disponibile nella sola versione strada con una cilindrata di 1.103cc, per la stagione 2019, quando scenderà in pista per difendere i colori della casa, arriverà la versione di 1.000cc la sola utilizzabile per il Campionato del Mondo Superbike. Già nella versione standard si notano le differenze con i "vecchi" bicilindrici: la potenza dichiarata si attesta a 210cv a 13.000 giri e una coppia di 12,24 kgm a 12.250 giri. Il Desmosedici Stradale nasce dall'esperienza maturata dal Team Ducati nella Motogp. L'archittetura a V di 90° crea una naturale equilibratura delle forze, eliminando in questo modo il contralbero di equilibratura che notoriamente aumentano il peso e assorbono potenza. Il motore è capace di spingersi a regimi superiore ai 14.000 giri senza comprometterne l'affidabilità. Potrà essere montato con un inclinazione di 42° come quello utilizzato in Motogp, per ottimizzare la distribuzione dei pesi e avanzare il più possibile il pivot del forcellone, e come il Superquadro sarà una parte strutturale del telaio. Il motore è estremamente compatto e leggero, infatti il suo peso si attesta sui 64,5 Kg, solamente 2 kg in più del Superquadro da 1.285cc. Il Desmosedici Stradale contrariamente agli altri motori stradali in cui l'albero motore gira nel senso di marcia delle ruote, il suo è controrotante. Questa soluzione tecnica permette di compensare parte dell'effetto giroscopico prodotto dalle ruote rendendo la moto più agile e più abile nei cambi di direzione. L'albero motore controrotante genera inoltre una coppia dovuta all'inerzia che tende ad abbassare l'avantreno in accelerazione e il posteriore in frenata riducendo così il fenomeno dell'impennata. In Ducati hanno iniziato a scrivere il futuro, ora manca solo di poter riempire le pagine della storia con nuove emozionanti vittorie.
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