L’arrivo di Lorenzo in Ducati non è stato accolto con un plebiscito dai tifosi della Rossa, ma in modi diversi e contrastanti tra loro. Da una parte troviamo chi, come me, vede il talento di Jorge e crede in lui, mentre sul lato opposto troviamo persone che non lo stimano ne come pilota, ne come uomo. Dopo la gara di oggi però, qualcuno ha iniziato a cambiare opinione, ammettendo che senza la super prestazione delle due Honda avrebbe potuto fare il colpaccio stagionale. Ad ogni modo, io credo che quest’anno lo si possa definire positivo, non tanto per i risultati fin qui ottenuti, ma perchè ha messo in mostra un Lorenzo che a molti era sfuggito: una persona umile, nonostante le tante vittorie e titoli, pronta ad ascoltare ogni suggerimento pur di migliorare il suo stile di guida ed adattarlo alla moto. Un uomo squadra, che ha saputo tenere i toni bassi nella difficoltà e elogiare quando era il momento. Un buon compagno di squadra pronto a festeggiare le vittorie del teammate. Un gran lavoratore, un perfezionista, presente ai box anche durante le sessioni dei collaudatori per assorbire come una spugna ogni dettaglio utile per ritornare ai livelli che gli competono. Tutto questo lo si evince dalle ultime gare, in cui ha veramente fatto un passo avanti notevole. Ha condotto molti giri in testa in Austria e ad Aragon, e anche a Misano era al comando prima della caduta.
Il vero problema è che noi tutti, oltre ad essere appassionati, siamo tifosi e nonostante i validi retroscena per i mancati successi, ci scagliamo sul pilota senza dargli il beneficio del dubbio. La cosa migliore sarebbe abbandonare per una volta gli abiti del tifoso e diventare più obbiettivi, capendo che il 2017 non poteva essere l'anno di Lorenzo. Analizzando la carriera di Jorge era facile ipotizzare le difficoltà che avrebbe incontrato in Ducati. Il suo stile di guida pulito, fatto di traiettorie rotonde disegnate al compasso, andavano a cozzare con quello che è sempre stato il temperamento della belva di Borgo Panigale. La Yamaha fin qui guidata dal pilota spagnolo era l'antitesi della Desmosedici e solo questo dovrebbe far comprendere ai più come l'adattamento sarebbe stato lungo e come il tempo a denigrarlo sarebbe stato meglio impiegarlo per altro perchè inutile.
Guardando i risultati della stagione si nota come sia passato da risultati deludenti, a gare sempre più incisive, che l'hanno portato a condurre molti giri in testa e a conquistare due podi. Ciò dimostra l'impegno da parte sua a non arrendersi, lavorando sodo per diventare sempre più competitivo, e si nota lo sforzo da parte di Ducati per poterlo mettere nelle condizioni di far bene. Il vero step sembra essere arrivato con l'introduzione della nuova carena, ma anche da tanti altri particolari che ad occhio non sono visibili come le nuove ali. Questa è stata una stagione di apprendistato, volta a capire e familiarizzare con i nuovi meccanismi indotti dalla moto e dal nuovo team, mentre la prossima sarà veramente la stagione da considerare per vedere il vero potenziale del binomio Ducati Lorenzo. E sono sicuro che molti TIFOSI che ora lo sbeffeggiano, lo acclameranno come campione e gioiranno dei suoi risultati.
Giusto al 99%, perché rimarrà sempre quel 1% che non sarà mai soddisfatto a prescindere dai risultati. Se dovessi scommettere, punterei sul 99 per il 2018.
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