La lettera della Desmosedici a Valentino Rossi...cinque anni dopo

Oggi volevo riproporvi un post della pagina Facebook datato 17 ottobre 2012. A distanza di 5 anni quante cose son cambiate, leggere questa lettera oggi pur essendo anacronistica, mi ha strappato comunque un sorriso perché a volte certe cose non cambiano mai...
Valentino Rossi,
ho saputo che te ne andrai presto.
Sono certa che per me non è prevista alcuna letterina come quella che scrivesti alla tua ex ed ora futura compagna, quindi prendo l'iniziativa e ti scrivo io.

Non ti sono mai piaciuta, problemi davanti, problemi dietro, problemi ovunque. Mi hai voluto cambiare in tutti i modi possibili ed io sono sempre stata disponibile ma una volta risolto un problema ecco che tu ne trovavi un altro. Anche il mio scheletro non ti è mai andato bene, tuttavia io ero talmente propositiva che mi sono sottoposta ad ogni genere di cura per cambiare anche quello, per avvicinarmi sempre di più alle tue aspettative.

Il mio cuore, definito da tutti il più potente, non ti piaceva. Troppo potente, dicevi. E così anche quello che per me era un vanto è diventato un difetto.
Anche i tuoi amici, quelli della stampa e della tv, hanno sempre pensato a me come a qualcosa di sbagliato, una non alla tua altezza, in sostanza. Non mi è piaciuto sentirti ridere sguaiatamente quando mi definivano moto di merda, mi aspettavo una timida difesa da parte tua, il minino sindacale, insomma. Poi le cose sono addirittura peggiorate, mi hai offeso ed umiliato in pubblico, hai addirittura detto che io non voglio sorpassare, non voglio percorrere le curve velocemente. Tutto questo senza che nemmeno la mia famiglia mi difendesse, tutti zitti e pronti ad incassare.

Adesso basta, ascoltami che ti spiego due cose, ragazzino.

Io esistevo prima di te ed esisterò anche dopo il tuo ritiro. I tuoi nove titoli mondiali sono briciole se confrontati ai miei. Il mio nome è sinonimo di moto vincenti, l'immaginario collettivo mi associa alla velocità, a prestazioni di tutto rispetto, alla storia del motociclismo. Le mie sorelle hanno vinto tantissimo, più di qualsiasi altra moto nella loro categoria.
Non sono certo docile ma sono la più potente del lotto, nelle mani giuste sono stata la più veloce, imprendibile anche per te e per la tua ex.
Ero una moto ammirata, invidiata, considerata migliore di tutte e poi sei arrivato tu e nel giro di due giorni di test sono stata relegata a fanalino di coda del gruppo.
Il nostro matrimonio non è stato consumato e le responsabilità sono anche tue, non hai avuto cuore, cervello e fegato per farmi correre, per farmi vincere. Perché io sono nata per sorpassare, nata per essere veloce, nata per macinare curve.

Non ti auguro del male, spero solo che tu ottenga lo stesso trattamento che hai riservato a me: spero che tutti dicano che non sei all'altezza della tua moto, che eri vincente e che ti sei trasformato in un cancello.

Infine volevo dirti che ho parlato con la tua ex, dice che si trova bene con il suo attuale compagno e che non sente certo la tua mancanza. Addirittura pare che si comportasse bene con te solo perché era l'unico modo per avere quelle esclusive scarpe francesi, quelle fatte apposta per te.

Ci vediamo in pista, e finito il normale periodo di assestamento che mi servirà per conoscere i miei nuovi compagni farai come tutti gli altri quando incrociano la ex: mi guarderai il culo quando ti sorpasserò.

Mai stata tua, Desmosedici Ducati. 
(by Amelia)