Ducati allestì questa versione delle 749 per battere le giapponesi di media cilindrata in Supersport. Il risultato fu una straordinaria moto stradale, un autentico gioiello considerato da molti una delle migliori moto mai prodotto a Borgo Panigale
Se siete il tipo di motociclisti che si fermano a leggere la scheda tecnica di una moto, tra cavalli, peso, interasse e tutto il resto, vi consigliamo di non andare avanti nella lettura di questo pezzo. Lo facciamo perchè qui parliamo di una moto che non è mai stata la più potente della sua categoria, e neanche la più leggera. Non ha mai vinto un titolo mondiale, ed in gara sono stati davvero in pochi a riuscire a tirarne fuori il massimo. Eppure la Ducati 749 R è a suo modo una vera icona per la Casa di Borgo Panigale, ed oggi è considerato un pezzo pregiatissimo da avere per qualsiasi collezionista in giro per il mondo. L'estetica identica alla sorella maggiore 999 non è mai stata tra le più apprezzate dal grande pubblico, con il designer Pierre Terblanche che si lanciò in un'esercizio di stile forse anche troppo avveniristico. L'idea era ovviamente quella di spezzare totalmente con il passato rappresentato dalla meravigliosa linea disegnata da Tamburini, ma il taglio netto e quella immagine "strana" non ha mai fatto battere troppi cuori. Il tempo ha però cambiato le cose, e oggi la linea della 749R risulta ancora molto attuale e senza dubbio affascinante.
Le pregiate carene in carbonio e una componentistica completamente griffata sono i complementi perfetti per disegnare il carattere di questa moto, nata per le corse ma incredibilmente equilibrata anche come mezzo stradale. Nella prima metà degli anni 2000, la categoria Supersport era ancora la più venduta sul mercato delle sportive, e vincere in questa classe per Ducati avrebbe potuto rappresentare una perfetta chiave per entrare nel cuore degli appassionati. Da qui nacque l'idea di costruire una versione vitaminizzata della 749, che con piccole modifiche potesse essere competitiva alla pari con le rivali giapponesi a 4 cilindri, ovvero le dominatrici del mondiale a quell'epoca. Nonostante si stia parlando di un progetto estremo, quando si sale in sella a una 749R la prima parola che viene in mente per raccontare le sensazioni vissute in sella è questa: equilibrio.
Le pregiate carene in carbonio e una componentistica completamente griffata sono i complementi perfetti per disegnare il carattere di questa moto, nata per le corse ma incredibilmente equilibrata anche come mezzo stradale. Nella prima metà degli anni 2000, la categoria Supersport era ancora la più venduta sul mercato delle sportive, e vincere in questa classe per Ducati avrebbe potuto rappresentare una perfetta chiave per entrare nel cuore degli appassionati. Da qui nacque l'idea di costruire una versione vitaminizzata della 749, che con piccole modifiche potesse essere competitiva alla pari con le rivali giapponesi a 4 cilindri, ovvero le dominatrici del mondiale a quell'epoca. Nonostante si stia parlando di un progetto estremo, quando si sale in sella a una 749R la prima parola che viene in mente per raccontare le sensazioni vissute in sella è questa: equilibrio.
Ducati 749r - 2004
Come mai una moto nata espressamente per il Racing, accreditata di utilizzare il meglio della tecnologia presente nel Reparto Corse più aggressivo al mondo, riesce a trasmettere questo grande equilibrio? Evidentemente la Ducati 749r è un progetto nato bene, una moto capace di fondere in un condensato di emozioni pure l'anima pistaiola con un grande feeling nella guida sportiva stradale. Questa moto non spaventa con picchi di potenza improvvisi, eppure regala un controllo totale sul gas, frutto di un'affinamento del sistema di iniezione che regalava una lettura perfetta del grip disponibile al posteriore. Bastano pochi chilometri in sella a questa Ducati per trovarsi a spalancare il gas e sfruttare ogni singola goccia di potenza disponibile, con la certezza di non ricevere brutti scherzi. Il telaio a traliccio unico ai cerchi Marchesini in alluminio forgiato e alle Ohlins anteriori, regalano velocità di inserimento e feeling totale.
Aggiungete una posizione di guida definita da molti assolutamente perfetta ed otterrete una sportiva da riferimento per guidare in scioltezza sul misto, senza aver timore della propria moto. In queste nostre rassegne di moto dal passato, non smetteremo mai di ripetere che andare in moto deve essere prima di tutto un divertimento, un momento piacevole e anche sicuro. Questa moto è capace di prestazioni di assoluto rilievo, ma è anche un mezzo dotato di un equilibrio così ampio da consentire a chiunque di divertirsi in sella. Pur essendo un bicilindrico spinto di cilindrata non esagerata, la curva di erogazione non sacrifica eccessivamente i medi regimi in favore degli alti, regalando un comportamento assolutamente elettrico da parte del Desmo.
La linea della 749 è ovviamente la stessa della 999 e qui c'è davvero poco da dire: o la ami, o la odi. C'è chi l'ha odiata dal primo istante, definendola indegna di diventare la naturale erede della gloriosa serie 916 di Tamburini, e chi invece ha apprezzato il coraggio di Ducati, capace di cambiare rotta in modo così netto, ma anche in modo piuttosto traumatico. Linee piatte, faro strano, curve sinuose alternate a sagome elementari. Terblanche ha dato vita ad un design assolutamente impossibile da confondere, con una personalità immensa. Come tutte le cose molto "forti", anche questa moto ha diviso in modo impressionante la critica. La cosa certa è che il tempo è stato benevolo, e oggi questa linea che nel 2003 fu rifiutata dai più, è diventata straordinariamente intrigante. C'è quasi dell'arte nella sua voglia di affermarsi, di distinguersi in ogni particolare. E poi ci sono dei particolari che sprizzano classe: le piastre di sterzo sono spettacolari, il ponte di comando è un puro esempio di razionalità ingegneristica. E' bella? Di certo non è solo simpatica. La 749 è quella donna che ha dei lineamenti marcati, che non piace subito ma che fa impazzire con il suo sguardo magnetico. Parcheggiatene una davanti ad un bar affollato, e vedrete quanti curiosi andranno a guardatela e soprattutto quanto tempo gireranno attorno a questa moto. Quando fu presentata non conquistò tutti, ma oggi affascina moltissimo chiunque.
Comportamento in pista e su strada
La Ducati 749R è un autentico gioiello una volta saliti in sella. La posizione di guida è semplicemente perfetta, con i manubri molto larghi e aperti e una triangolazione sella-pedane-manubri mai eccessivamente sacrificata. Non è una moto nata per macinare chilometri in abbondanza, ovviamente, ma può garantire un certo comfort di marcia soprattutto grazie ad una abitabilità davvero impeccabile. Questa Supersport in salsa Ducati offre il perfetto mix tra un'avantreno veloce in inserimento e la stabilità tipica di tutte le sportive costruite a Borgo Panigale. Non si avverte mai eccessiva leggerezza e la sensazione di controllo sull'anteriore è totale, con un costante interscambio di informazioni tra la ruota anteriore e il pilota, che ha sempre perfettamente chiaro il limite. Limite che tra l'altro è elevatissimo, viste le doti dinamiche del pacchetto. Su questa moto è estremamente facile attaccare la curva in netto anticipo, trovandosi a deviare per evitare di tagliare eccessivamente all'interno la traiettoria. La velocità di inserimento e la stabilità ad elevati angoli di piega, permette una guida quasi duetempistica, con inserimenti fulminei a grande velocità di percorrenza. Sulla 749R non paga staccare al limite e spremere il motore, che pur non difettando di CV, non ha certo nella sua potenza l'asso nella manica. Piuttosto si deve cercare di portare tanta velocità in curva e sfruttare le enormi doti ciclistiche del mezzo, che letteralmente riscrive certi parametri sia per i neofiti che per i piloti più smaliziati.
Come tutte le versioni R della Ducati, non è nata nè pensata per i principianti delle due ruote. Eppure l'equilibrio che regala questo mezzo, la rende una perfetta compagna di curve anche per chi non è un pilota iper allenato che riesce ad andare ogni settimana in pista. Sulla 749R ognuno può stabilire il proprio parametro, e giocare fino a trovare il limite in sicurezza. La trazione è immensa ed è garantita anche da un leveraggio della sospensione particolare che in tanti hanno poi utilizzato sulla sorella maggiore. Questa moto è nata per correre, e saranno ovviamente i più scafati a riuscire a sfruttarne tutto il potenziale. Ma è una vera delizia per chiunque e può rappresentare un'ottimo acquisto per chi vuole una moto esclusiva senza avere abilità da grande pilota. Stiamo poi parlando di una moto che offre una componentistica da gioielleria, con tutto il meglio che si poteva trovare sul mercato all'epoca della presentazione di questo modello.
Tutti i numeri della Ducati 749r - 2004
I numeri di questa moto possono essere riassunti così:
- CILINDRATA - 748 cm³ (Alesaggio 94,0 x Corsa 54,0 mm)
- DISTRIBUZIONE - Desmodromica 4 valvole per cilindro
- POTENZA - 120 cv (87 kW)
- PESO - 193 kg a secco
- INTERASSE - 1420 mm
Parlando di sportive Ducati, ovviamente dobbiamo essere consapevoli che ci sono infinite possibilità di personalizzazione attingendo sia al catalogo Ducati Performance che da una lista davvero immensa di costruttori di materiale After Market. La realtà però è che questa Ducati 749R, già in configurazione di serie, è una moto semplicemente fantastica, con personalità da vendere e un livello di cura del dettaglio pià vicino ad una produzione di tipo artigianale che non a un prodotto di grande serie. Stiamo pur sempre parlando di un mezzo che all'epoca aveva un prezzo di € 21.000 chiavi in mano, quindi non propriamente un mezzo alla portata di tutti.
Stiamo parlando di un mezzo molto particolare, con una quotazione davvero difficile da inquadrare. Già trovarne una in vendita è un colpo di fortuna, ma se volete acquistarne una è pur sempre il primo passo da compiere. Come sempre però, il prezzo può essere determinante nel prendere la decisione riguardo l'acquisto o meno di una moto, ed ecco le quotazioni che ci sono in giro per il web. Quanto costa dunque una Ducati 749R?
Stiamo parlando di un mezzo molto particolare, con una quotazione davvero difficile da inquadrare. Già trovarne una in vendita è un colpo di fortuna, ma se volete acquistarne una è pur sempre il primo passo da compiere. Come sempre però, il prezzo può essere determinante nel prendere la decisione riguardo l'acquisto o meno di una moto, ed ecco le quotazioni che ci sono in giro per il web. Quanto costa dunque una Ducati 749R?
Quanto costa oggi una Ducati 749r e cosa controllare
Parlare fino ad ora di questa 749R è stato meraviglioso, con tutto un elenco di pregi che farebbero emozionare anche un uomo dal cuore di pietra. C'è però una nota dolente che davvero non si può ignorare, un singolo aspetto che purtroppo ha il potere di tenervi spesso troppo lontani dalla realizzazione di un sogno come questo: il prezzo.
Sulla Ducati 749R tutto è pregiato, tutto è ricercato, tutto è esclusivo. Stiamo parlando di una versione esotica e non della pur validissima entry level. Il fatto che questo modello abbia quotazioni oggi elevatissime è tutto sommato comprensibile, ma fa impressione constatare che in alcuni casi siamo già oltre i livelli della sorella maggiore 999R, protagonista nel mondiale SBK negli stessi anni. Oggi è facile trovare esemplari con prezzi attorno ai € 10.000, e se avete il budget e potete permettervela, vi consigliamo assolutamente di prenderla al volo. Questa moto è destinata a diventare un oggetto sempre più ricercato dai collezionisti e potrebbe diventare un ottimo investimento negli anni.
Se doveste avere al fortuna di trovarne una, ci sono parecchie cose che è bene controllare con cura. Questa moto è stata acquistata da due tipi ben distinti di motociclisti: quelli che l'hanno acquistata per coccolarla, godersi la sua esclusività e magari anche mostrarla fuori al bar di un passo e quelli che l'hanno acquistata per violentarla fisicamente ogni volta che ci sono saliti in sella.
E' ovviamente soprattutto a questa tipologia di acquirenti (venditori) a cui bisogna stare molto attenti. Il motore della 749R è un bicilindrico molto spinto, capace di erogare 120 CV grazie alle valvole e bielle in titanio e ad una infinita serie di chicche ingegneristiche studiate per primeggiare in Supersport. Non è un motore nato per fare 100.000 km e senza una corretta manutenzione, può rendersi protagonista del peggior incubo possibile per un motociclista: comprarla può costare caro, ripararne una con il motore danneggiato può costare TROPPO.
Quindi se state girando attorno a questa splendida 749R con le carene in carbonio perfette e senza un singolo graffio, e notate che le gomme sono state chiuse a dovere e che magari c'è qualche segno di eccessiva "operatività" sui registri forcella, state molto attenti. Sotto quella magnifica fibra di carbonio può celarsi un potenzialmente enorme problema meccanico, derivato dal fatto di aver spremuto in pista questo gioiello senza l'opportuna manutenzione, che nel caso di un propulsore così spinto, significava un esborso davvero importante a intervalli chilometrici piuttosto severi.
In tanti hanno acquistato la moto per poi smontare tutte le sovrastrutture originali e mettere un bel vestito in vetroresina da strapazzare in giro per le vie di fuga. Occhio dunque a segni su forcellone e telaio e attenzione anche ai foderi forcella. Eventuali scivolate possono essere nascoste da carene nuove e da semimanubri sostituiti. Ma i segni lasciati dai collari sulle forcelle....bhè quelli non si cancellano e possono rivelare l'anima pistaiola nascosta in una moto apparentemente in condizioni da vetrina.
Alla fine chi dovrebbe pensare di acquistare una Ducati 749R? Solo qualche riccone collezionista che la metterà in fila assieme alle sue pregiatissime sorelle? Secondo noi, questa moto potrebbe essere un grandissimo acquisto anche per altre tipologie di motociclisti. Il budget richiesto è molto importante per una moto di quasi 15 anni, ma stiamo parlando di tantissima esclusività in movimento, e soprattutto stiamo parlando di una moto tanto equilibrata da potervi regalare letteralmente urla di piacere una volta imboccato il passo. Quanto siete disposti a spendere per avere un'arma perfetta con cui divertirvi ogni volta che spalancate il gas, sentendovi dei veri piloti? Questa moto non ha controlli elettronici, non ha cambio assistito e non ha ombra di ride by wire. Se sbagliate siete voi a farlo, se frenate troppo sullo sporco vi ritroverete a bestemmiare in aramaico per aver rovinato le carene in carbonio. Ma se entrate in sintonia con questa moto e ne comprenderete l'anima, avrete a disposizione una delle migliori sportive stradali mai costruite a Borgo Panigale, e tutta completamente a misura d'uomo. Vi farà sentire Superman, vi farà sentire Stoner (che poi non è che le due cose siano tanto diverse alla fine....). E soprattutto, vi farà sorridere ogni volta che l'accenderete, perchè sapete già quante soddisfazioni state per godere in sella a questo gioiello rosso nato per battere le giapponesi in Supersport e destinato a diventare una vera icona della storia Ducati. Tutto questo varrà pure un assegno abbastanza corposo, va pare?
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