"Quando la Honda ha lanciato il cambio seamless nessuno si è permesso di chiedere di vietare una soluzione che era molto costosa. L'avrei trovato scorretto: l’Honda è stata pioniera in un settore tecnologico, ha trovato un vantaggio prestazionale e se l'è tenuto. Vorremmo lo stesso rispetto"
Gigi Dall'Igna, in un'intervista a Motosport.com, abbandona il classico savoir-faire per esternare tutto il suo disappunto sulla questione ali e su come la concorrenza vorrebbe tarparle.
“Ritengo che tutte queste polemiche siano il frutto del fatto che gli altri Costruttori hanno visto la Ducati in vantaggio su questo fronte, essendo partita prima degli altri. Cercano delle scuse per eliminare questo vantaggio che ci siamo portati a casa in maniera assolutamente legittima”.
Evidentemente in Giappone temono il ritorno di Ducati nelle posizioni di vertice. Stanno cercando in tutti i modi di ostacolarla sfruttando tutta la "politica" di cui dispongono.
Dopo la scelta di correre come Open, furono obbligati a iscriversi come Factory Open, con un regolamento creato ad Hoc camuffato da aiuto per lo sviluppo, ma che di fatto gli impediva di vincere. Ora vogliono limitare l'estro italiano.
Potrebbero crearsi un bel "monomarca" in stile Moto2, in modo da non correre rischi.
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