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lunedì 18 dicembre 2017

Tutte le Ducati di Troy Bayliss

Continua l'emozione per il ritorno in gara di Troy Bayliss e abbiamo pensato di proporvi una carrellata di tutte le Ducati che il grande Troy ha portato in gara

Dal debutto alle prime vittorie nel BSB, fino allo sbarco in America e la pole di Daytona. Poi il mondiale, lo sbarco in MotoGP, con tre titoli mondiali SBK conquistati in sella a tre modelli differenti. Infine il ritorno in gara con la Panigale SBK al posto di Giugliano e nel 2018 il ritorno a tempo pieno nell'ASBK. Poche righe che condensano un'infinità di emozioni tutte targate Ducati.

Ecco tutte le Ducati di Troy Bayliss, probabilmente il pilota più amato tra gli appassionati che hanno la Casa di Borgo Panigale nel cuore, ed hanno avuto la fortuna di godere delle gesta di questo incredibile pilota australiano per tanti anni. Bayliss ha vissuto l'epoca d'oro in Ducati, con i trionfi in SBK e l'incredibile vittoria di Valencia in MotoGP. Una carrellata incredibile di moto che assieme a Bayliss hanno contribuito a scrivere la storia della della Ducati.

Il suo primo contatto con la Ducati avvenne nel 1998, quando la britannica GSE, che poi fece debuttare Hogdson e Toseland, lo chiamò in Inghilterra per lottare nel BSB nel 1998. Bayliss si era fatto notare correndo nel campionato australiano SBK e diede spettacolo nella sua Wild Card nel mondiale a Phillip island, targata 1997. Bayliss non era più giovanissimo, ma a 28 aveva tutta la fame dei ragazzi alle prime armi e la voglia di emergere di chi ha talento da vendere.

La prima Ducati da gara portata in pista da Troy Bayliss fu dunque la 996r del GSE, Team di riferimento per la Casa di Borgo Panigale in Gran Bretagna, in quello che già sul finire degli anni 90' era il campionato nazionale di maggiore importanza almeno in ambito europeo. L'australiano debuttò nel 1998, ma fu nel 1999 che il suo talento esplose letteralmente. Bayliss dominò il campionato con 7 vittorie e 14 piazzamenti sul podio in una stagione perfetta che lo pose al centro delle attenzioni per gli uomini Ducati.


La vittoria nel British, rende Bayliss l'uomo perfetto per la missione successiva. Ducati voleva consolidare la propria posizione sul mercato strategicamente più importante, ovvero quello degli Stati Uniti, e decisero di affidare all'australiano la missione più importante: vincere il campionato SBK AMA. Bayliss dimostrò presto di poter portare a termine la missione, conquistando subito la Pole Position nella prima ed anche più importante tappa della stagione, ovvero la 200 Miglia di Daytona. Non riuscì a portare a termine la gara, ma dimostrò che il team Vance&Hines aveva una nuova stella su cui puntare per battere le corazzate Honda, Yamaha, Kawasaki e Suzuki, che all'epoca schieravano nomi di peso del calibro di Hayden, Mladin, Gobert (part time) e Russell.


Dopo la chiamata da parte del Team Ducati per il Mondiale, Bayliss corse a Sugo, debuttando sulla 996r in livrea Factory, con cui completò poi la stagione 2000 e si laureò campione del mondo nel 2001. 


Nessuno potrà dimenticare poi la grafica One Shot utilizzata ad Imola da Troy Bayliss nel 2001, appena laureato campione del mondo con la 996r. La grafica era stata disegnata per celebrare la vittoria alla 200 Miglia di Imola di Paul Smart, icona del mondo Ducati degli anni 70'. 


Nel 2002 Bayliss potrà finalmente fregarsi del n°1 sulla tabella della moto, un'onore che serve per ricordare a tutti chi è il vero Re della SBK in quel momento. La stagione è splendida, anche se Bayliss non riesce a resistere al ritorno impetuoso di Colin Edwards nella seconda parte della stagione. La tappa di Imola, che chiude il 2002, resterà un ricordo indelebile nella memoria di tutti gli appassionati, per uno dei finali di stagione più belli della storia delle corse. 


A questo punto, Ducati decide che Bayliss è pronto per scrivere un'altra pagina incredibile della sua storia da pilota e lo sceglie come compagno di Team di Loris Capirossi per il debutto della mostruosa Desmosedici nel mondiale MotoGP del 2003. La stagione è ottima, con Bayliss che sale sul podio tre volte e conquista un'ottima sesta posizione finale nella classifica generale del mondiale.


Nella seconda stagione qualcosa si guasta e l'equilibrio della Desmosedici sembra lontano. Una pessima annata termina con un divorzio tra Ducati e Bayliss, che prova a giocarsi le sue carte in Honda nel 2005 alla corte del Team Pons.


 Ma Troy Bayliss è a tutti gli effetti un pilota ed un uomo Ducati e nel 2006 torna all'ovile, tornando a correre in SBK nel mondiale, in sella alla Ducati 999 che si è già dimostrata una moto vincente con Hodgson e Toseland. Bayliss corre una stagione perfetta e domina il campionato, mettendo a segno il secondo titolo per la Casa di Borgo Panigale.


Sempre nel 2006, l'impresa di Valencia. Troy viene chiamato a sostituire Sete Gibernau per l'ultima gara della stagione nel mondiale prototipi, ed accetta solo a condizione di poter correre portandosi dietro la squadra con cui ha dominato in SBK. Bayliss arriva a Valencia carico, con la voglia di dimostrare che quella MotoGP che l'ha masticato a gettato via solo un anno prima, non meritava di vedere correre un pilota del genere. Bayliss vince a mani bassi scrivendo una pagina unica ed irripetibile nella storia delle corse motociclistiche. Questa moto adesso fa parte della collezione privata di Genesio Bevilacqua, ed è visibile nella splendida mostra Moto dei Miti, che invitiamo davvero tutti a visitare.


Il 2007 scorre tranquillo, anche se la 999 è ormai al suo limite fisiologico ed i regolamenti SBK stanno cambiando per consentire a Ducati di far debuttare la 1098r, la moto che deve riportare il titolo SBK a Borgo Panigale e dimostrare che il bicilindrico è ancora un motore adatto alle competizioni. Manco a dirlo, Bayliss domina nel 2008 con una moto che nelle sue mani è letteralmente invincibile.


Ducati decide di salutare Troy Bayliss a Portimao, nella sua ultima gara prima del ritiro (doppietta perentoria) con una grafica dedicata, che darà anche vita ad una Ducati 1098r Bayliss Replica. E' l'ultima volta in cui Bayliss corre da pilota ufficiale Ducati, bisognerà attendere parecchi anni prima di ritrovarlo in gara.


Gli appassionati e tifosi dovranno aspettare parecchi anni prima di rivedere Bayliss in gara in sella ad una Ducati. Troy avrà infatti l'opportunità di sostituire Davide Giugliano a Phillip Island nel primo round della stagione 2015 ed anche nel secondo di Buriram, in Tailandia. Troy non brilla ma se si considera che corre senza alcun test, senza alcuna preparazione fisica e senza conoscere per niente la Panigale e le gomme Pirelli, il quadro assume contorni leggermente diversi.


Questa la collezione di moto con cui Troy Bayliss ha corso e vinto i tre titoli mondiali che l'hanno di fatto consegnato per sempre alla storia delle corse ed in particolare alla Ducati ed a tutti i suoi tifosi. Come ci piace ripetere spesso, in attesa di vedere la livrea della moto che utilizzerà in gara nell'ASBK nel 2018: Siamo tutti figli di Troy!

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