"Dopo aver passato Vinales, sapevo di non avere margine per scappare, ma non sapevo se gli altri ne avessero di più di me. Verso la fine, Quando Maverick ha iniziato ad avvicinarsi, ero disperato. Non sapevo cosa fare perchè non potevo forzare ulteriormente sull'anteriore. Potevo prendermi dei rischi, ma ho preferito fare un giro tenendomi un po' di margine ed è andata bene. Vincere al Mugello è il sogno di tutti. Ma in generale vincere nel Motomondiale è il sogno di tutti, ma è talmente complicato. Migno oggi ha pianto, Pasini ha pianto: ti fa capire quanta è complicato e quanta tensione c'è. Riuscire a farlo, poi al Mugello, dove non avevo mai vinto e con Ducati...Non ho parole per descrivere questa emozione. Quando senti l'Inno, piangi e ti trema la bocca. Ti potresti sentire il più potente al mondo, invece ti senti il più sfigato perché non riesci a controllare le emozioni e ti trema la bocca. Io non centro troppo con i fan di Valentino, ma oggi mi hanno dato un grande supporto anche loro. Questo non è l'arrivo, ma la partenza su cui lavorare per migliorare la nostra base. Non serve a nulla vincere, se nella gara successiva si prendono 20 secondi. Quando normalmente prendi 5 secondi, e se va male sei fuori dal podio, allora puoi pensare al mondiale. Prima del Mugello non era così, ma è chiaro che dopo una prestazione simile sei carico, e porti questa carica anche nella gara successiva. Andremo a Barcellona carichi, ma realistici".
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