mercoledì 14 giugno 2017
Quando lo stipendio dei piloti diventa fonte di discussioni inutili
La nuova frontiera delle discussioni online per sminuire o esaltare i piloti della Motogp, passa attraverso il loro stipendio. Leggo sempre più spesso, dopo le vittorie di Andrea Dovizioso, tifosi o professionisti del settore usare i contratti stipulati ad inizio stagione per denigrare Lorenzo o esaltare le prestazioni di DesmoDovi, ma anche Danilo Petrucci o Andrea Iannone e via via tutti gli altri. Come sempre, parlare a giochi iniziati è sempre più facile che provare ad accaparrarsi questo o quel pilota sperando di fare la mossa giusta per la stagione successiva. Inoltre gli stipendi dei piloti non sono esclusivamente improntati sulle prestazioni che potranno offrire in pista, ma anche su quello che l'immagine stessa del pilota può apportare in termini di vendite di moto o merchandising. Ovviamente i piloti più bravi/veloci e vincenti sono anche quelli con un maggior numero di fans al seguito, e anche quello fa alzare le loro quotazioni: non per nulla i più pagati risultano Lorenzo, Marquez e Rossi.
Dopo i tre "Paperoni", con un divario sostanziale, troviamo Pedrosa con 2,5 milioni di euro, seguito da Dovizioso, Vinales e Iannone staccati di un milione dal pilota di Sabadell. Chiude la classifica dei più pagati il pilota dell'Aprilia Espargaro con un milione di euro. Quindi dov'è il problema? Le case hanno investito soldi in determinati piloti per avere determinati "servigi", con buona pace dei detrattori. Quando certi ingaggi non comportano altre problematiche, come ad esempio la chiusura del Reparto Corse Superbike, significa che le aziende possono permettersi certi investimenti. La questione poi diventa paradossale quando persone comuni, con lavori comuni e stipendi normali, chiedono l'aumento di stipendio per piloti come Danilo Petrucci che incassa 150.000 euro a stagione, quando loro per raggiungere quella cifra impiegano 7/8 anni di duro lavoro. Mi ricordo un aneddoto capitatomi qualche anno fa, dopo essermi lamentato del mio compenso:"quando hai firmato il contratto ti andava bene".
Ecco, con questa semplice risposta spiazzante si potrebbe riassumere tutta questa diatriba: loro hanno firmato un contratto e devono onorarlo fino a quando non troveranno qualcuno disposto ad aumentare la posta per non lasciarseli sfuggire.
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