Ci sono storie talmente belle che nemmeno il più bravo degli scrittori sarebbe in grado di pensare e mettere su carta. Sono quelle imprese sportive così inaspettate da sconvolgere ogni pronostico, tre imprese firmate da quei piloti che non ti aspetti, tre italiani che finalmente diventano profeti in patria sulla pista più bella del mondo: il Tricolore sventola sul Mugello.
La giornata si apre con la Moto3 e la prima vittoria in carriera per Andrea Migno, che fa risuonare sulle colline toscane l'Inno di Mameli. A seguire è la volta di Mattia Pasini, che trionfa in Moto2 dopo otto anni dall'ultima vittoria conquistata proprio al Mugello, in un'estenuante battaglia con il compianto Sic. E l'Inno italiano torna a suonare. Ore 14:00, è il momento dell'evento più atteso, quello che smuove le masse e riversa al Mugello migliaia di fans. Negli anni è stato ribattezzato in "Mugiallo" per il numero esagerato di sostenitori di Valentino Rossi, che tingono del colore del loro beniamino le colline del Mugello. Dopo una gara bellissima e combattuta, con un finale incerto fino alla fine la spunta Andrea Dovizioso in sella alla sua Ducati, che conquista la sua terza gara in Motogp, la prima con la pista asciutta. E Mameli torna a deliziare l'orgoglio italico. Oggi non esiste il Giallo o il Rosso, non esistono colori che dividono; oggi su una pista italiana, tre piloti italiani, tre Team italiani, hanno vinto ed emozionato il pubblico accorso. Oggi tutti hanno capito che non ci sono stati vincitori o vinti, perchè non ci sono stati i soliti fischi beceri ma solo un boato d'esultanza. Oggi è stata una vera festa italiana, la festa del Tricolore, e tutti dovremmo esserne orgogliosi.
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