Alla guida della "Rossa" di Borgo Panigale si sono succeduti molteplici piloti, tanti grandi campioni, tanti diventati grandi grazie a lei. Molti si sono fatti amare per i titoli conquistati, altri sono ricordati pur avendo vinto poco o nulla. Con qualcuno è stato "amore" a prima vista, altri sono stati mal digeriti nonostante portassero in dote un palmares chilometrico. Ma quali requisiti deve avere un pilota per far breccia nel cuore dei ducatisti?
Non esiste una ricetta standard, altrimenti tutti se ne approprierebbero per poter avere il fantastico supporto garantito dalla tifoseria rossa, ma ci sono alcuni parametri basilari per scardinare lo scetticismo dei più conservatori:
1) Il rispetto per il marchio (Il marchio prima di tutto)
2) Poche chiacchiere e tanto gas
3) L'impegno nel portare al traguardo la Ducati (Che sia in prima posizione o a spinta pur di concludere la gara)
4) Non fondamentale, ma sempre gradito: parlare in italiano, per piloti di altre nazionalità.
Dopo anni a gestire Ducatisti Integralisti posso assicurarvi che attualmente sono 4 i piloti del passato più amati dai ducatisti:
4) Giancarlo Falappa: amato per le sue doti funamboliche e per la grande disponibilità verso i tifosi.
3) Carl Fogarty "The King": solo il soprannome dice tutto. Il suo biglietto da visita è composto da uno sguardo magnetico, da far rabbrividire, unito a una guida mostruosamente grintosa.
2) Casey Stoner: l'unico pilota ad aver portato il titolo Motogp alla Ducati. Solo questo potrebbe bastare, ma Casey è stato molto di più.
1) Troy Bayliss: il più amato in assoluto. Tra Troy è il popolo ducatista è stato: amore a prima vista, tanto da considerarsi tutti figli suoi.
Questo per quanto riguarda il passato, ma il presente? Nel presente le quotazioni di Andrea Dovizioso stanno salendo esponenzialmente come la sua grinta in sella alla Desmosedici. Ma se per Andrea il compito di convincere tutti non si può ancora considerare ultimato, un altro pilota c'è già riuscito, il suo nome è: CHAZ DAVIES.
Chaz incarna alla perfezione lo stereotipo del pilota amato dai ducatisti, unisce tutte le doti richieste: veloce, tremendamente veloce e funambolico pur rimanendo una persona semplice. Davies è lo staccatore per eccellenza della Superbike, sempre intraversato ad ogni curva, sempre al limite per poter far trionfare la sua Rossa. Mai pago o domo, è sempre pronto a buttare il cuore oltre l'ostacolo, a volte esagerando, a volte facendo letteralmente godere i suoi tifosi. Mai un lamento nei momenti più difficili, mai uno screzio con il team o i compagni e poi, quel voler rispondere alle interviste in italiano...fantastico.
Per essere ricordato nelle statistiche gli serve ancora un titolo mondiale, ma non per entrare nel cuore dei ducatisti: in quello ha già un posto al fianco delle leggende Ducati.
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