C'è una frase detta da Fabio Caressa che usai qualche tempo fa per un meme, sempre per Dovizioso, che credo sia ancora molto indicata per riassumere la vittoria del forlivese al Red Bull Ring:
"C'è un limite nella vita di uno sportivo, un muro che divide la normalità dall'eccellenza. Può essere un momento o una partita come questa. Se hai la forza di superarlo puoi alzare gli occhi, guardare la luce e pensare di non avere più confini!"
Oggi Andrea Dovizioso ha varcato quel muro, è passato da bravo pilota a fenomeno. Se la Desmosedici continuerà a supportarlo come oggi, può veramente pensare di non avere più confini.
Ed oggi i confini si sono assottigliati portandolo a -16 da un'altro fenomeno, l'attuale Campione del Mondo: Marc Marquez.
DesmoDovi ha dimostrato, se vi erano dubbi, di poter e saper lottare con il "piccolo diavolo" di Cervera, ma soprattutto ha dimostrato di poterlo battere anche nel corpo a corpo, specialità della ditta 93.
Andrea ha fatto una vera e propria mutazione: è passato da una vittoria in 185 gare a 4 vittorie nelle ultime tredici. Ha trascorso cinque anni di Ducati in cui ha sofferto la scarsa competitività del mezzo, passando attraverso profondi cambiamenti aziendali, sempre senza un lamento, ma semplicemente lavorando sodo con l'umiltà che da sempre lo contraddistingue. Con l'arrivo in squadra di Jorge Lorenzo, personaggio e pilota scomodo per molti versi, con solo una sella a disposizione nel Team ufficiale, si è ritrovato a dover fare una scelta importante. In molti gli preferivano Andrea Iannone, considerato più veloce e aggressivo nella guida rispetto a lui, ma la scelta di rimanere in Ducati anche ad ingaggio ridotto l'hanno consacrato vero ducatista. Ha creduto nel progetto, ha creduto più di tutti del tanto lavoro fatto per riportare in alto la Rossa, e dalla vittoria a Sepang dello scorso anno, c'è stata in lui una vera e propria rivoluzione psicologica. Andrea ha iniziato a crederci, a credere in se stesso e nelle sue capacità. Come sul suo casco, dove ci sono raffigurati due cavalli è passato da essere il cavallo bianco buono, a quello nero. Un cavallo di razza, un vero mustang veloce e grintoso, di quelli che non temono nessuno e che possono prendersi il lusso di mandare a fanc... Marquez prima di batterlo. Il ragazzo timido e "a modo" ci piaceva, ma quello nuovo ci esalta veramente. Una vittoria voluta e meritata, contro un avversario tosto e coriaceo che non gli ha regalato nulla. Una grande vittoria resa grande anche dal valore dell'avversario. Good job guys !!!
Nessun commento:
Posta un commento