Jorge Lorenzo non è tipo da lanciarsi in facili entusiasmi, eppure alla presentazione della Desmosedici i proclami ci sono stati
Quella vissuta nel 2017 da Jorge Lorenzo è la prima senza vittorie da tantissimi anni. Ci si è focalizzati sul fatto che sia stata la prima stagione in MotoGP senza alcuna vittoria, ma in realtà si deve mandare il calendario ancora più dietro del 2008, ovvero l'anno del suo debutto in top class in sella alla Yamaha M1. Per essere pignoli e precisi, l'ultima stagione senza vittorie di Jorge Lorenzo è quella del 2005, anno del suo debutto in una 250 che all'epoca era una classe difficilissima. Dal 2006 al 2016, lo spagnolo non ha mai mancato l'appuntamento con il primo gradino del podio e in tante occasioni quest'appuntamento è avvenuto con una frequenza imbarazzante per gli avversari.La presentazione della Desmosedici con cui Ducati affronta il 2018 è stata l'occasione per essere aggressivi anche nelle dichiarazioni, l'occasione per tornare a frequentare il primo gradino del podio, sfiorato in almeno tre occasioni nitide nel 2017. Il maiorchino sa di avere un bagaglio di esperienza diverso in sella alla Ducati da MotoGP, una moto così diversa rispetto alla M1 da pretendere un lungo periodo di apprendistato anche per un campionissimo come lo spagnolo.
Proprio da questa maggiore consapevolezza parte il suo 2018: «Si parte con più consapevolezza quest'anno. Come pilota in generale, ma soprattutto come pilota Ducati. Dopo la scorsa stagione capisco di più la moto e questo grazie ad una lunga, ma costante crescita. Adesso so cosa serve per andare forte, so cosa fare. Già nel finale di stagione 2017, ho lottato spesso per le prime 5 posizioni, e ad Aragon ho vissuto una gara rimanendo per tanti giri in testa, anche se alla fine non ho vinto. Ma va bene così. Non deve essere una ossessione la vittoria. Mi vedo comunque un pilota migliore dello scorso anno anche se non ho vinto. Il primo posto non è arrivato per tanti motivi, soprattutto per le difficoltà legate all'adattamento alla moto. Ho dovuto cambiare il mio stile di guida per cercare di essere più veloce. Ducati mi ha aiutato molto per facilitarmi le cose, però il tempo è stato poco. Per il prossimo anno sono sicuro che saremo più competitivi, di quanto non lo so, ma... certamente staremo più avanti».
Jorge ha le idee molto chiare su cosa sarà in grado di offrire alla Ducati in questa seconda stagione da pilota di Borgo Panigale: «Quello che posso fare è offrire la migliore versione di Jorge Lorenzo. Se riesco a fare questo con l'aggiunta di una moto che sicuramente è cresciuta, posso fare bene e soprattutto puntare alla vittoria in molte gare. Non so se sarò in grado di lottare per il titolo, questo dipenderà da tanti fattori, compresa la fortuna che avrà il suo peso».
Qualche parola Lorenzo l'ha spesa anche riguardo il suo rapporto con Andrea Dovizioso, che nel corso del 2017 ha offerto prestazioni incredibili sulla stessa moto: «Il rapporto con Dovizioso è buono, anche se non sempre è facile andare d'accordo con tutti. In generale, da un pilota come lui si può solo imparare. Dovi è un pilota molto intelligente, che lavora tantissimo. Ha passato cinque stagioni sulla Desmosedici ed ovviamente sa come sfruttarla al massimo. Nel 2017 l'ho osservato con attenzione, ho studiato i suoi dati e quelli di Petrucci, e mi sono fatto una mia idea su come si guida questa moto».
Nessun commento:
Posta un commento