Sembrava quasi che la vendita della Ducati fosse una cosa molto concreta prima dell'estate. Rupert Stadler, CEO Audi, ha cancellato qualsiasi speculazione
Dal Gruppo Benetton ad una cordata di industriali indiani della Royal Enfield, passando anche per Milwaukee e la Harley&Davidson, la lista di soggetti interessati all'acquisizione della Ducati sembrava infinita. Ma dopo trattative, con tanto di cifre diffuse su media di mezzo mondo, ecco che arriva la persona più accreditata di tutte a cancellare definitivamente qualsiasi fantasma.L'Amministratore delegato del Gruppo Audi, ovvero Rupert Stadler, ha ufficializzato che Ducati non è più un'azienda a rischio cessione, bensì un patrimonio di valore che resterà ben saldo nelle mani del Gruppo: «Posso assicurare che Ducati appartiene alla famiglia Audi. L’azienda bolognese è la perfetta implementazione della nostra filosofia premium nel mondo delle moto».
La necessità di monetizzare per il Gruppo VW non è mai stata un segreto dopo le maximulte ricevute a causa del celebre Dieselgate. Per questo la vendita di Ducati appariva il modo più facile e veloce per venire incontro alla richiesta di spending review richiesta. Il valore del Costruttore bolognese è stato stimato in 1,5 miliardi di euro. La lotta portata avanti anche dalle sigle sindacali, che in Audi hanno un ruolo di rilievo nel consiglio d'amministrazione dell'azienda, ha probabilmente aiutato il Gruppo a rinunciare all'idea di cedere un asset che in termini di redditività rappresenta senza dubbio un valore aggiunto notevole.
Ducati è oggi un'azienda in piena crescita, con una gamma di mezzi completa ed in grado di vincere nel Racing ad altissimo livello. Il record di moto prodotte e vendute cresce di anno in anno, quindi tenere in famiglia un'azienda con caratteristiche simili sembra la scelta più corretta. Adesso manca l'ultimo step, ovvero vincere il titolo in MotoGP, e portare anche la Panigale V2 alla vittoria in SBK prima del passaggio alla V4.
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