La stagione 2017 di Marco Melandri in SBK può essere considerata senza dubbio positiva. Al Motor Show ha parlato del suo futuro in Ducati e della V4 che ha già provato
Marco Melandri ha disputato una ottima stagione in SBK in sella alla Panigale V2. Digiuno di gare da più di un anno, il ravennate ha impiegato qualche mese per acclimatarsi completamente e prendere confidenza con una moto che a detta di chiunque, nella sua versione SBK non è propriamente amichevole. Chaz Davies ha recitato come da copione il ruolo di anti-Rea e Kawasaki finchè ha potuto, ma nel frattempo Melandri è diventato sempre più concreto in sella dimostrando una gran voglia di imparare e crescere nonostante un pedigree di tutto rispetto alle spalle.In occasione del Motor Show di Bologna, il sito Motorsport.com ha raccolto alcune dichiarazioni del pilota, che ha parlato del suo 2017, del nuovo regolamento SBK e della V4, una moto che ha già provato e di cui si è già innamorato: «Il mio 2017 in Ducati è stata molto positivo. Tredici podi in ventisei gare, una vittoria e una sfumata a tre giri dalla fine a causa di un problema tecnico... Non avrei potuto chiedere di meglio. La Ducati è una bella moto non una delle più intuitive. Sono certo che con un anno d'esperienza in più potrò fare anche meglio».
La rivoluzione che ha investito il regolamento SBK aveva come obiettivo quello di livellare le prestazioni tra le moto in gara, ma i primi test sembrano dimostrare che la Kawasaki sia riuscita ad incassare benissimo il colpo. Melandri ha commentato così la novità che penalizza abbastanza le prestazioni del Superquadro V2: «Il cambio regolamentare che abbassa i giri del nostro motore ci farà faticare parecchio, per noi è stato un colpo basso perchè siamo carenti in coppia a bassi regimi del motore. Girando duemila giri in meno delle 4 cilindri abbiamo tanto lavoro da fare per spostare la curva di coppia in basso. Dobbiamo cambiare le marce molto più degli altri. Per questo sarà fondamentale cercare di avere un motore più rotondo».
«Per ovviare a questa situazione stiamo lavorando molto sulla meccanica, perché possiamo togliere solo potenza al motore dove ce n'è in eccesso, ma non possiamo aggiungere nulla nella fase in cui richiederesti di averne di più. Stiamo cercando di spostare meccanicamente la coppia in basso e recuperare grip sul massimo angolo di piega a centro curva nel posteriore della moto».
Il grip a centro curva nelle curve veloci, è da sempre un tallone di Achille della Panigale, soprattutto a causa del telaio di questa moto. Alessandro Valia, tester di riferimento per la produzione Ducati, ci ha confermato a Milano durante l'EICMA che l'attuale telaio della Panigale V4 è stato studiato proprio per perfezionare questo aspetto ciclistico e tentare di recuperare velocità e grip a centro curva sul veloce.
Tuttavia questa soluzione sarà utilizzabile solo dal 2019 in gara per la Ducati in SBK, quindi adesso si deve trovare il modo per far lavorare meglio l'attuale ciclistica in dotazione alla Panigale V2. Melandri confessa anche di aver già provato la nuova V4, ricavandone sensazioni più che positive: «Ho provato la Panigale V4 stradale per aiutare il team di sviluppo per avere curve di coppia del motore più utilizzabili per tutti gli utenti della moto, da quella race per partire 'a tutta' dal bar a quella intermedia che penso sia il compromesso migliore per andare in pista. Il motore è fantastico. Ha tanta coppia, è molto rotondo, gira tanto... è un motore che servirebbe a noi per correre!».
A questo punto il giornalista di Motorsport.com chiede giustamente a Melandri quale sia il programma di sviluppo della V4 e quanto possa essere grande il suo coinvolgimento nel progetto: «E' sicuramente un'ottima base per il futuro Ducati. Ma ora siamo tutti concentrati a mandare il pensione il bicilindrico con un risultato importante nel 2018. Questo è il nostro obiettivo. Non so ancora però quando debutterò sulla nuova moto. Decideremo tra febbraio e marzo, poi calcoleremo quante giornate dedicare alla preparazione della V4».
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