Il programma non è ancora definito nei dettagli, ma Serafino Foti, manager di Aruba Racing, conferma tutto
Da una parte il "fantasma" della V4 che aleggia nell'aria del Paddock SBK, dall'altra la decisione di concedere una terza Panigale V2 ufficiale ad una promessa del motociclismo sbocciata nel 2017. I programmi per il 2018 di Ducati sono senza dubbio frizzanti. Stiamo parlando di Michael Ruben Rinaldi, fresco campione europeo Stock 1000, che sarà in sella ad una terza Ducati Panigale V2 nel 2018, andando ad affiancare Chaz Davies e Marco Melandri.Il campione ha già disputato la tre giorni di test di Jerez in sella alla Panigale in versione SBK, dimostrando di essere assolutamente pronto a padroneggiare la moto in questa specifica dopo aver portato alla vittoria la sorella in versione Stock. Ducati aveva già annunciato la volontà di trattenere il talento, nella speranza di farlo crescere sotto l'egida di Borgo Panigale. Come spiegato dallo stesso Serafino Foti, Team Manager dell'Aruba Racing, la scelta è stata dettata da diverse considerazioni: «Il programma è ancora in via di definizione. L’obiettivo logicamente è permettere a Rinaldi di correre l’intero Mondiale, ma schierare una terza moto richiede un’implementazione della nostra struttura che non è facile».
Non è dunque ancora certa la partecipazione all'intero campionato, ma è certamente plausibile che Rinaldi corra diverse Wild Card e si occupi al contempo dello sviluppo della V4. Senza dubbio il progetto è di portarlo in pianta stabile nel mondiale 2019 con la V4, e per il 2018 si sta cercando di fare il massimo per trovare la migliore soluzione tra quelle percorribili.
Foti ha anche spiegato come mai non si è scelto di ripetere l'avventura Stock con Rinaldi: «Michael ha già vinto il titolo, sarebbe stato demotivamente per lui e per noi, inoltre la Ducati avrebbe dovuto far correre la vecchia Panigale, quando siamo già sul mercato con la nuova V4. Abbiamo preferito riallocare l’investimento in un’altra direzione. Anche perchè siamo convinti che Michael nel Mondiale possa dire la sua».
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