Prende la parola Max Biaggi, ed analizza la splendida stagione della Ducati vicina al trionfo con Dovizioso
Max Biaggi è uno dei personaggi più controversi del motociclismo. Carattere spigoloso, grandissima personalità. Un pilota ed un uomo che divide per forza, tra chi lo ama e chi invece non lo sopporta.
Biaggi non si è mai particolarmente curato delle opinioni degli altri, soprattutto quando queste erano in qualche modo "pilotate" dai media interessati a costruire in modo spesso forzato rivalità esagerate. Ha vinto tantissimo in 250, la categoria che più di ogni altra premiava la sua guida in punta di fioretto, e per una serie di sfortune non è mai riuscito a prendersi la corona di Re della Top Class dei prototipi, ma si è rifatto con gli interessi portando due volte al trionfo Aprilia in SBK.
Nella sua lunga carriera, Max ha incrociato più volte la sua strada con la Ducati, ma in realtà si tratta di un matrimonio mai del tutto consumato, con Biaggi destinato nel 2008 ad una stagione di purgatorio in sella ad una 1098 non all'altezza delle ufficiali di Troy Bayliss e Michael Fabrizio. In seguito il campione romano è anche stato chiamato alle armi dalla Ducati per dire la sua sulla Desmosedici pre-2015, dando preziosi consigli ed indicazioni sullo sviluppo di quella che poi sarebbe diventata la progenitrice dell'attuale GP18.
Max Biaggi - Test Mugello Team Pramac |
Smessi i panni di pilota, Biaggi ha iniziato la sua avventura da Team Manager, ed anche se non ha ottenuto il placet di Dorna per iscrivere il Max Racing Team al mondiale Moto3 nel 2018, l'obiettivo è solo rimandato al 2019. Per il 2018 la struttura andrà a competere nel CEV, che rappresenta oggi un'ottimo viatico per giungere nel Paddock mondiale.
Intervistato da Motosprint, il pilota romano ha toccato moltissimi argomenti, ed uno in particolare riguarda la sfera Ducati. Secondo Biaggi, il talento e la velocità di Marc Marquez sono di un altro pianeta per chiunque oggi, e gli permetterebbero senza difficoltà di primeggiare anche in sella ad altre moto: «Nel 2017 sono stato a diversi Gran Premi, ed ho notato che le prestazioni delle moto sono piuttosto appianate. In pochi decimi trovi tanti piloti, quindi penso che se mettessimo Marquez su un'altra moto, vincerebbe lo stesso. Vincerebbe anche con altre moto, e lo farebbe sicuramente anche con la Ducati. E' il campione perchè è il più forte e credo che non sia ancora giunto al proprio picco massimo, il meglio deve ancora venire per lui. Crescerà ancora, almeno fino ai trent'anni».
Da un lato queste parole suonano come una promozione per la Ducati, che Biaggi evidentemente giudica perfettamente allo stesso livello di Honda e Yamaha in MotoGP, mentre dall'altro rappresentano un vero campanello d'allarme, se si considera che Marquez ha appena 24 anni, ed ha già vinto sei titoli iridati. Lo spagnolo è destinato a diventare una sorta di category killer nei prossimi anni, indipendentemente dalla moto che avrà a disposizione.
Non essendo un segreto la sua grande amicizia con Jorge Lorenzo, Max si è anche soffermato sulla prima stagione del maiorchino in sella alla Desmosedici: «Jorge ha accettato una bella sfida, sapeva che sarebbe stata dura e lo vedo in piena lotta per vincerla. Ci sono segni di serietà e maturità. E' difficile salire su una moto del tutto diversa da quella che hai avuto per nove anni e su cui ai vinto tanto. Non è facile trovarsi così indietro per uno che ha vinto cinque titoli, di cui tre in MotoGP, eppure non ha mai fatto scenate o esternazioni particolari. Non ha mai sbottato».
Restando in ambito Ducati, Biaggi ha anche sottolineato la bellissima stagione di Andrea Dovizioso nel 2017: «Ha vinto sei gare, e l'ha fatto in ogni situazione. Ha vinto con maturità, e diciamo la verità: ha salvato la stagione Ducati. Spero che questo gli valga un bel ritocco sul contratto. Ora resta da capire se ha davvero fatto il click ed ha acceso l'interruttore, se è davvero cambiato. Se ha davvero switchato, anche nel 2018 chiuderà nei primi tre e vorrà dire iniziare una nuova fase della sua carriera»
In questa intervista Biaggi ha dimostrato per l'ennesima volta grande sensibilità e spirito di osservazione nei confronti di un mondo in cui è stato protagonista per tante stagioni. Questa qualità saranno fondamentali per il romano per ottenere successo anche nella sua avventura da Team Manager. Una scalata che un giorno potrebbe anche portarlo a gestire una squadra in MotoGP, magari utilizzando proprio una Ducati. Un matrimonio che non si è mai del tutto consumato nel ruolo di pilota, ma che potrebbe rappresentare una grande opportunità in quello di Manager.
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