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mercoledì 10 marzo 2021

Il Desmo non è solo tecnica, il Desmo è anche una filosofia


Tanti anni fa circolava sul web un "Credo" denominato: "La preghiera del ducatista". Iniziava così: "Credo nel Desmo, unico, solo ed insuperabile sistema di controllo delle valvole. Credo nel telaio a traliccio, nella sua leggerezza, accessibilità ed eleganza. Credo nel bicilindrico a elle, inimitabile pompone a 90°, pieno di grazia, di coppia e carattere..." Ovviamente era una cosa goliardica, ma raccontava perfettamente ciò che distingueva la Ducati e ciò per cui i ducatisti si erano appassionati. L'assenza del desmo non è solamente una questione di pura meccanica, il discorso è molto più complesso dal mio punto di vista. Attenzione, non voglio far cambiare idea a nessuno, io sono contento che l'azienda produca, che venda e prosperi per se stessa, per i suoi dipendenti e tutti quelli che ruotano attorno all'azienda stessa. Però è anche giusto dire quello che va detto, perché negli anni mi sono permesso di dire certe cose e di fare sfottò alle altre aziende, e quindi se passassi sopra a questa cosa, se l'accettassi, vorrebbe dire rimangiarmi quanto detto da oltre 10 anni di gestione della mia pagina. È una questione di coerenza. "Coerenza: Costanza logica o affettiva nel pensiero e nelle azioni". La coerenza è quella cosa che differenza gli uomini dai "quaquaraqua". Un uomo non dice una cosa e poi ne fa un'altra. Alle parole devono seguire i fatti, altrimenti che uomo saresti. E non sto dicendo che una persona non possa cambiare idea. Solo gli stupidi non la cambiano. Ma ci sono idee/pensieri/opinioni che possono essere cambiati e altri no. Io so che questa moto sarà una gran moto, non ho bisogno nemmeno di provarla per asserirlo, so che anche senza Desmo lo sarà...come lo sono quelle della concorrenza.

Non è una tragedia (soprattutto se la cosa resterà circoscritta ad un solo modello o categoria), le cose importanti sono altre, ma nel nostro piccolo mondo di motociclisti/ducatisti lo diventa perché "il nuovo paradigma" suona un po' come l'inizio della fine. Forse sarà troppo romantico ma io ci credevo veramente. Un sistema di distribuzione che da solo distingueva meccanicamente e dinamicamente tutti i prodotti made in Borgo Panigale, anche se ora vogliono farci credere che l'utente medio non è in grado di riconoscere la sua presenza durante la guida, ma viene tolto per addolcire l'erogazione in una moto da viaggio. E qui le cose iniziano ad avere il suono delle unghie sullo specchio, perché se non siamo in grado di riconoscerlo, perché dovrebbe disturbarci la sua erogazione? Perché una soluzione (molle) utilizzata da tutti da anni, dovrebbe essere venduta come una cosa tecnologica, quando la vera "originalità" tecnica già l'avevamo? A mio avviso hanno semplicemente voluto risparmiare e al contempo accontentare i futuri acquirenti con un'erogazione più dolce e quindi...via il buon vecchio desmo, quel vecchio simbolo che riuniva migliaia di persone al WDW, che aveva creato una vera e propria fede. Quel desmo una volta tanto inflazionato quando bisognava spingere sul prodotto per diversificarsi, tanto far nascere i club ufficiali a suo nome: i Desmo Owners Cluc (DOC), o i Desmo Service per i controlli in officina. Tutto era desmodromico, fino a quando hanno deciso che per rubare clientela bisognava uniformarsi agli altri perdendo l'identità. Ma il vero problema non è una sola moto senza, ma se veramente piano piano andrà a scomparire. Allora essere ducatista non avrà più lo stesso sapore, rimarrà solo un brand di sei lettere con moto bellissime e tecnologicamente avanzate...ma senza l'anima che le ha contraddistinte fino ad ora.
Vi lascio parte di un'intervista rilasciata da Filippo Preziosi pubblicata su cuoredesmo.com :"Conoscendo approfonditamente alcune soluzioni tecniche, che abbiamo analizzato e sviluppato in tanti anni della nostra storia, e non conoscendone viceversa altre, ci siamo trovati in una condizione diversa, a livello di opportunità di utilizzo, rispetto a quella dei nostri concorrenti. In poche parole, se fossi stato un costruttore diverso da Ducati mi sarei ben guardato dal fare un motore con sistema desmodromico! Questo perché un propulsore desmo ha un comando delle valvole diverso da tutti gli altri milioni di motori in circolazione nel mondo. La distribuzione con le molle, invece, è presente dappertutto e non solo su auto e moto, ma anche su motori agricoli, marini e industriali, perciò esiste una bibliografia ricchissima da poter studiare, esistono software sviluppati appositamente e fornitori specializzati nella produzione dei vari particolari. Se vogliamo, anche le valvole con sistema pneumatico rappresentano un prodotto estremamente più commerciale del desmo. Nel nostro caso, invece, abbiamo dovuto portare avanti tutto da soli, perché non esistono pubblicazioni a livello di letteratura scientifica che aiutino in tal senso. Abbiamo pertanto dovuto sviluppare internamente dei sistemi di calcolo, progettazione e sperimentazione che, adesso, ci teniamo ben stretti. Ritengo infatti che la distribuzione a comando desmodromico così come l’abbiamo messa a punto noi sia un sistema eccellente per un motore ad altissime prestazioni da MotoGP, soprattutto adesso che il limite sui consumi impone la massima efficienza meccanica e termodinamica.”
Ora capite perché rinunciare al desmo è come rinnegare se stessi?

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