Tre giorni di test e una solo certezza: Lorenzo fa paura.
Fa paura in quanto a tempi sul giro con le nuove Michelin, e fa paura per il passo.
Inavvicinabile per chiunque.
In generale le Yamaha sembrano quelle più avanti con lo sviluppo della moto 2016, quelle che si sono adattate meglio al cambio regolamentare, perchè anche Rossi (pur lontano dalle prestazioni del campione del mondo) viaggia stabilmente in seconda posizione.
Le Honda invece sembrano soffrire maggiormente i cambiamenti, mai un acuto dal loro pilota di punta la dice lunga sui problemi, pur piazzandosi al terzo e quarto posto della classifica dei tempi ma con distacchi imbarazzanti per la casa motociclistica più grande del pianeta.
Ducati invece sembra più competitiva con la moto 2015 (più evoluta al momento) nata per calzare le vecchie Bridgestone, che piazza come miglior pilota il "collaudatore" Stoner al quinto posto, seguito da Petrucci con la gp15 del team Pramac e subito dopo Iannone con la GP16 con praticamente lo stesso tempo di Scott Redding con la seconda delle Ducati Pramac.
In generale, al momento, sembra più una differenza di "manico", più che un "problema tecnico" la differenza tra le Rosse. I piloti ufficiali sono avvisati, se non daranno il 110%, quest'anno avranno le loro gatte da pelare tra collaudatori e team satellite soprattutto in previsione del rinnovo dei contratti.
Se il problema di questa moto è solo il polso destro, la soluzione c'è già....basta convincere Casey a salire in sella. Sarebbe uno spreco di proporzioni bibliche non sfruttare il potenziale dell'australiano per colmare il divario dai migliori.
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