Al Mugello non si dorme...ma non si può nemmeno tifare chi si vuole

Il motociclismo ha toccato il fondo. Marquez e Lorenzo saranno seguiti da bodyguard per salvaguardare la loro incolumità, i tifosi indesiderati di Marquez non verranno all'autodromo (almeno in forma ufficiale), quelli di Lorenzo saranno in un numero talmente esiguo da raggiungere a malapena le 100 unità. L'unica tribuna ad andare contro corrente alla mare gialla sarà quella ducatista, troppo poco per quello che dovrebbe essere un week end di sport per tutti. Troppo poco per quello che è sempre stato uno sport che unisce, come dovrebbero essere tutti gli sport. Gli sfotto' ci son sempre stati, da che ne ho memoria io son sempre stato canzonato con "Ducati soldi buttati" o cose simili e con cose simili rispondevo ai detrattori. Ma è sempre stata una cosa fatta in modo scherzoso, senza una reale offesa, dopodiché si andava tutti insieme a tifare per questo o quel pilota, per questa o quella marca. Ora invece siamo giunti al fanatismo, alle minacce. Manca solo che qualche esaltato di turno si impossessi dell'autodromo, come è avvenuto diverse volte con gli stadi per il calcio. Intanto, la maggior preoccupazione di chi gestisce tutto quanto è il dopo...Quando non ci sarà più chi attira le folle, quando non potranno più guadagnare come hanno fatto fino ad ora. Il presente è solo una formalità da espletare assegnando due guardie del corpo. L'importante è far cassa, in che modo non importa. Questo non è lo sport che amo e mi dissocio. Quando lo sport non insegna dei valori, non si può più chiamare sport.