Quante volte abbiamo sentito ostentare fiducia e sicurezza da tutti i contendenti della Motogp? Se tutti facessero veramente ciò che promettono ad inizio campionato, avremmo 5/6 campioni del mondo ad ogni stagione.
Soprattutto tra la fine del 2016 e questo breve inizio del 2017, con i cambi della guardia avvenuti, abbiamo sentito da più parti improbabili pronostici.
E' normale che tutti vogliano vincere, qualcuno tanto folle da darsi per sconfitto ancora prima di iniziare sarebbe ancora più strano, però a volte si sconfina in dichiarazioni abbastanza opinabili.
Ad esempio un Alvaro Bautista che dichiara di poter arrivare alla top five, lascia al quanto basiti. Nella realtà solo l'arrivo di un meteorite in grado di estinguere tutti gli altri piloti, creerebbe le condizioni ideali, perchè con 8 moto ufficiali competitive e altre 4 ancora in via di sviluppo, per un pilota privato alla guida della moto dell'anno precedente, acciuffare il quinto posto finale equivarrebbe a vincere il mondiale, da un certo punto di vista.
Tutti partono per vincere, Marquez vuole riconfermarsi, Rossi vuole arrivare al tanto agognato decimo titolo, la Ducati e i suoi piloti puntano al mondiale, purtroppo il titolo è e sarà sempre ad appannaggio di una persona sola. Quindi chi sarà alla fine il vincitore? Chi riuscirà veramente nell'impresa di trasformare in realtà le "chiacchiere" di inizio stagione?
Non sempre alla fine vince il più veloce, negli ultimi anni (2014 a parte) ha vinto chi ha sbagliato meno. Non basta più vincere 8 gare a stagione se nelle altre si raccolgono degli zeri. 3/4 vittorie per aggiudicarsi il titolo potrebbero bastare, se accompagnate da tanti podi e nessun ritiro. Sulla carta il favorito rimane ovviamente Marc Marquez seguito da VR, gli unici top rider (insieme a Pedrosa che ormai non sembra più appartenere a questo gota) a non aver cambiato casacca. Marquez ha dimostrato l'anno scorso di saper fare il ragioniere quando in difficoltà, saper cogliere il miglior risultato possibile quando in ogni occasione. Rossi, pur non essendo il più veloce, ha un bagaglio d'esperienza invidiabile che lo porta a commettere pochi errori durante tutto l'arco della stagione, rendendolo sempre insidioso. Lorenzo/Ducati è la grande incognita di questa stagione. Il maiorchino se supportato a dovere ha dimostrato, nel corso della sua carriera, di non essere inferiore a nessuno e se a Borgo Panigale saranno riusciti a colmare le lacune degli anni passati, sarà in grado di lottare ad ogni gara per le posizioni che contano. In Ducati si sono sbilanciati molto, credono fermamente nelle loro capacità e nell'arrivo del 99. Tutto questo è galvanizzante per noi tifosi, ma forse un approccio più umile e di basso profilo sarebbe stato più appropriato. La vera sorpresa di questo 2017 potrebbe essere rappresentata da Maverick Vinales: giovane, veloce, senza timori reverenziali e finalmente supportato da una moto più competitiva della Suzuki. Dei cambi squadra più rappresentativi rimane quello di Andrea Iannone, passato dalla Ducati alla Suzuki, sul quale non punterei molto per la conquista del mondiale. Il pilota di Vasto lo reputo più un uomo da singola gara, una meteora, quella di cui avrebbe bisogno Bautista per puntare al quinto posto.
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