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domenica 22 gennaio 2017

Perché Lorenzo si e Rossi no?

A molti potrà sembra solamente una presa di posizione, un'antipatia verso un pilota piuttosto che un altro, ma in realtà il discorso è molto più complesso.
Quando Rossi arrivò in Ducati, per mancanza di fondi, il budget della WSBK fu destinato al "matrimonio tutto italiano", con il conseguente ritiro della squadra corse ufficiale dalla Superbike. Già questo sarebbe bastato a far storcere il naso ad ogni tifoso ducatista, da sempre legati alla categoria delle derivate dalla serie, che tante gioie e successi aveva regalato al marchio italiano.
Aggiungiamoci certe dichiarazioni rilasciate, dal pilota italiano, nel corso degli anni in cui non ha mai lesinato frecciate alla futura "compagna" e il quadro della situazione diventa chiaro. Senza dimenticare quelle rilasciate durante la sua permanenza, come il sorriso accondiscendente quando Nico Cereghini disse a Fuorigiri: Ducati moto di M...a. 
Tutte queste cose insieme hanno decretato i dissapori in chi ha fatto di Ducati il suo modus vivendi: i Ducatisti. I Ducatisti amano il marchio sopra ogni altra cosa, ma se i piloti che la cavalcano dimostrano il loro stesso amore e dedizione per il marchio, li trasformano in veri e propri idoli, come nel caso di Casey Stoner, Troy Bayliss e Carl Fogarty. Ma non amano solo i pluricampioni, amano e rispettano piloti come Falappa o Bostrom, che hanno saputo conquistarli per il loro modo di essere aldilà del numero di vittorie ottenute. Non serve essere simpatici a tutti i costi, serve essere Veri nel bene o nel male. 
Per questo Jorge Lorenzo è stato accolto meglio pur non risultando simpatico a molti, non ha mai avuto atteggiamenti negativi contro Ducati quando era avversario, ed ora nonostante il poco tempo trascorso ha già intuito di essere entrato in una famiglia, una famiglia numerosa pronta ad accoglierlo nel miglior modo possibile, se saprà rispettarla. I panni sporchi si lavano in famiglia, no in diretta TV. Tra non molto il tempo delle chiacchiere lascerà il posto al responso del cronometro, solo allora sapremo se sboccerà il vero amore tra la Rossa e il pilota maiorchino. Rispetto all'era Rossi sono cambiate molte cose, praticamente tutto, dal responsabile del reparto corse alla moto, passando per il budget. La moto è cresciuta diventando più competitiva con un tutti i piloti, gli manca solo di essere costantemente in lotta su ogni circuito per potersi giocare il mondiale, ed è questo il compito di un top rider, il compito che attende Lorenzo. Colmare l'ultimo step spetta a lui, se riuscirà nell'impresa entrerà anche nei cuori dei Ducatisti più scettici. Good job guy. 

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