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giovedì 24 agosto 2017

Desmogirls: storie di straordinaria Passione !!!

Da sport prettamente maschile il motociclismo sta lentamente cambiando, perché è la società stessa a cambiare. La prerogativa iniziale del mondo delle due ruote si sta evolvendo per far posto ad un numero sempre maggiore di ragazze/donne che decidono di abbandonare il sellino posteriore, della moto del loro uomo, per diventare loro stesse protagoniste della strada. Le quote rosa sono un vero e proprio fenomeno in aumento, basti pensare che solo su Ducatisti Integralisti ricoprono il 12% sul totale degli iscritti, pari a circa 8.000 Desmogirls. Quote di tutto rispetto, tanto da far organizzare alla Ducati delle giornate a tema per sole donne, in cui è possibile testare le loro moto. Purtroppo in un mondo prettamente maschile, dove le donne vengono ancora troppo spesso accostate alle moto solo in abiti succinti, questo articolo vuole dar risalto alla loro passione, alle curve che percorrono in sella alle loro moto e non alle curve di cui dispongono. Ma perchè il gentil sesso a un certo punto decide di abbandonare il ruolo della "zavorrina" e di vestire i panni della motociclista? Per rispondere a questa domanda non c'è niente di meglio che chiederlo direttamente a loro:


Cinzia Bondioli - Monster 620
"Partiamo dall’inizio? Avendo una “certa” la storia non è per nulla breve, sia chiaro che quelle facciotte scocciate non sono ben accette… vi vedo.
Passare dalla paura del rumore stesso della moto, al salirci come zavorrina è stato il primo passaggio, arrivare a guidarla...pazzesco !
Il mio compagno ha deciso che non sopportava più la mia fobia per le moto e voleva riavere la MOTO …. con me o senza di me a “rimorchio”. Siamo andati a vederne parecchie, ma niente, non davo segni di cedimento e assolutamente non ci salivo neppure per vedere com’era, ma il VIGLIACCIO aveva già deciso quale voleva, stavo solo tergiversando. Quindi mi ha portato dall’ultima moto, la mia paura è scomparsa nel momento stesso in cui IL VIGLIACCIO, di cui sopra, ha aperto il garage dove dentro c’era una Ducati Multistrada 1000 DS ROSSA fiammante, manco sapevo cosa fosse una DUCATI, ma giuro che appena l’ho vista ho provato un brivido. Per una come me che aveva paura anche del solo rumore delle moto dire: “ FAMMI SALIRE E ACCENDILA !” è stata pura fantascienza !!!! Ma quella moto stava parlando con me: frizione a secco … aperta dindindin …. AMORE A PRIMA VISTA !! Ecco so che siete quasi tutti uomini voi che state leggendo e so che mi riterrete assurda, ma mi sono commossa: PASSIONE PER LA ROSSA … credo sia questo.
Ducati è entrata nella mia vita in questo modo, sfondando un muro di paura che improvvisamente è svanito …. e siamo al “basta devo guidarne una ….”VOGLIO UNA DUCATI TUTTA MIA"
Mentre facevamo i nostri giretti/viaggetti, mi rendevo conto che utilizzavo il maniglione dove mi tenevo stretta come fosse il manubrio, cambiavo stringendo con la sinistra a mo di frizione. La padana era il cambio, tutto molto a fantasia, non avendo MAI guidato nulla a due ruote con le marce (ho avuto un Ciao).
Un giorno mi sono decisa e ho detto al mio compagno: "sono pazza se VOGLIO UN MONSTER TUTTO MIO ?”
Lui non si è assolutamente stupito anzi, credo avesse pensato di avere un copilota occulto alle sue spalle.
Il problema: non avevo una moto adatta per provare, con la sua non toccavo. Così il giorno dopo era già in caccia per trovarmi una moto, stava sul vago dicendomi che forse era meglio una Jappo piu’ docile piu’ maneggevole … NAAAAAAAAAAAAAAAAAA DUCATI o vado a piedi.
Ma mi tormentava una visione… avete presente
le nonne di Paperissima che si fiondano nelle siepi provando la moto dei nipoti ????
E’ deciso vado a prendere qualche lezione di guida anche se, sempre per via della “certa” non avevo bisogno di dare esami, la mia patente vale per qualsiasi cosa, ma sono anche abbastanza saggia ( sempre la “certa”) quindi mi lancio e vado in scuola guida pago e via. Peccato sia Gennaio e io sia ultra freddolosa. Peccato io lavori, quindi posso solamente di sabato. Peccato che di sabato ci sia posto solo alle 6 di mattina e io adori dormire. MA NIENTE, VOGLIO GUIDARE LA MOTO ! Freddo bestia, acqua, vento, buio e sono li tra ragazzini gasati per il 50ino …. UNICA
DONNA … per giunta di una “certa”. Tocca a me, prima volta su moto con le marce, vedendo gli altri prima di me che stutum stutum spenta, non riuscivano nel gioco frizione gas, e in più sentili i pischelli: "guarda tocca alla vecchia!!! ”. Mi faccio coraggio e salgo. Accendo, frizione, prima e rilascio lentamente (l’immagine della siepe di Paperissima è li davanti a me….) … ma non succede … gioco frizione gas PERFETTO (mi riesce molto bene anche in auto che decisamente guido da “manico” e si cari guido molto bene l’auto!) mi destreggio tra i birilli: MI PIACE !!! Arrivo al punto di partenza scendo e rivolta ai pischelli “ VISTO LA VECCHIA ? “ APPLAUSO …. e NIENTE il gioco frizione della vecchia ha vinto !!! Dopo 3 guide mi scoccio è ora, voglio andare
in giro. Trovata la mia Monstrina, bella e davvero grintosa, e via si va, comincia l’avventura !! Ci vado in giro con entusiasmo viaggetti /viaggi/ Passi /strade basse/ autostrade/ serpentine, mi rilassa. Quando abbasso la visiera non sono più la signora
di una certa: sono io !!! E MI CI SONO SPOSATA CON ABITO TACCO E ACCONCIATURA.
Non potevamo lasciarle a casa, sono parte della famiglia, ci sarebbero rimaste male.
E’ vero ogni volta che arrivo in garage mi domando: "ma sei sicura alla tua età?”. Poi mi basta accenderla, abbassare la visiera e mi sento bene, SI NE SONO SICURA.

Essira Max - Monster S2R 800
Ho sempre avuto la passione per la moto, ma in casa mia non è mai stata vista di buon occhio fino a quando, all'età di 29 anni, non ho preso coraggio e mi sono iscritta a scuola guida per la patente, grazie anche al mio ragazzo (ducatista convinto) che mi ha sostenuto in questa scelta. Che emozione, passare dalla bicicletta (mio unico mezzo a due ruote che avessi mai guidato) a una Ducati Monster S2R 800 !!! La sensazione? Indescrivibile!!! La velocità, l'adrenalina, il vivere appieno il paesaggio che ti circonda, gli odori, i colori.. pura libertà!!! Certo non sono mancate le cadute, il farsi male ... ma questo fa parte del gioco!!! Da bikers do un consiglio a tutte le donne: non è mai troppo tardi per provare .. posso assicurarvi che non ne farete più a meno.


Anna Limongelli - Monster 750
Amo alla follia guidare la mia moto. Amo l'idea di essere un tutt'uno con il mio Monster, di avere il controllo assoluto della situazione. Ogni volta che salgo sulla mia Ducati, riscopro il senso della libertà.


Silvia Noveunosei tse - 916
Ho sempre avuto questa malsana e dispendiosa passione, ma me lo ricorderò sempre quando feci il primo incontro con lui. Era pasquetta del 1995, e fuori dal bar dei "grandi" c'era parcheggiato un 916 rosso, bello in tutto il suo splendore. Paralizzata da questa visione ho aspettato che il padrone della moto venisse allo scoperto, non ricordo quanto tempo ho passato davanti alla Tamburini, ma dopo che la sentii accesa non c'è più stato verso di togliermelo dalla testa. Avevo 15 anni e un sogno: LA DUCATI. Da li credo sia partita una sorta di ossessione che mi ha portato ad avere mezza casa arredata con parti meccaniche di Ducati, un tatuaggio in testa e un 98 del 1953 in camera. Forse è la composizione di particolari che mi hanno sempre affascinato:
"il traliccio", un intreccio di tubi magnificamente saldati insieme con dietro uno studio complesso tra portanza, aerodinamica, torsione e leggerezza
"il sistema desmodromico", un sistema di distribuzione altamente preciso realizzato sempre con leghe più leggere e all'avanguardia...o forse era semplicemente che salita su una Ducati con mille vibrazioni, con un boato che si faceva sentire...dove tutti mi sentivano...mi sentivo a mio agio. Le Supercorsa erano diventate prolunghe delle mie gambe.
Dolce, rabbioso, brontolone, a volte capriccioso...ma bellissimo. Succube del mio Ducatone, innamorata di un "cancello", fedele al marchio...SEMPRE FIDELIS.

Elena Sarti - Monster 797 (Presidente DOC Borgo Panigale)
Perché sono diventata motociclista? È tutta colpa di mia sorella!
Non ci pensavo minimamente a diventare motociclista. Vivo nel mondo delle moto da quando ero ragazzina, ma non credevo di essere capace di guidare, così ogni tanto facevo la passeggera di amici.
Poi, mia sorella, nel 2011 alla veneranda età di 39 anni mi fa una capa tanta:" dai dai prendiamo la patente!" Facile per lei che aveva 28 anni, a me sembrava tardi per imparare avendo guidato sempre solo scooter.
Io titubante anche per la mia altezza, solo 1.57, le dico che non troverà mai una moto dove tocco per fare scuola guida, ma lei ecco che la trova. A quel punto desisto dalle mie paure e ci iscriviamo tutte e due e... dopo un mese siamo patentate!!!
A fine ottobre del 2011 arriva il mio primo Monster, un 620 del 2004 ma bellissimo per me... è stato un grande compagno di avventure!
Il primo anno è stato un mezzo disastro, andavo a passo di lumaca, avevo una paura tremenda delle curve, sopratutto quelle in discesa, ma non ho mai mollato!!! Alcuni amici mi portavano in giro, invece altri non ci pensavano nemmeno ad avere una lumaca al seguito... ma poi su questi ultimi ho avuto le mie soddisfazioni!!!
Anno dopo anno sono migliorata, non sono una pilota ma, ho iniziato a divertirmi!
Giravo spesso con la Bond e suo marito che sopportava a suon di sigarette la nostra lentezza, un sant'uomo Giamma!
Il mio giro preferito era la fondovalle che va a Fanano una bella strada larga con qualche facile curva di tanto in tanto. A ripensarci adesso è un'autostrada, ma allora mi sembrava difficilissima.
Non ho mai mollato e nel frattempo sono passati 6 anni e ho appena acquistato il mio secondo Monster e percorso in totale più di 40.000 km e mia sorella invece l'ha venduta dopo 6 mesi!!!
Bella sorella che ho...
Ho partecipato a Motoraduni, fatto tanti tanti passi dal Giau allo Stelvio al Grossglokner, tanti giretti dalla Sardegna all'Austria alla Corsica alla Francia...
Ora non ne posso più fare a meno, è indispensabile come l'aria che respiro e credo che potrei arrivare anche a Caponord!!!
E ora con il mio nuovo Monster 797, non è detto che non ci sarà anche un lungo viaggio, lasciando libera la sella del passeggero del Multistrada 1200 dove nel frattempo sono salita tantissime volte per viaggiare: mai dire mai!!!

Samantha Candoni - 748
Ancora oggi mi ricordo la prima volta che sono salita su una moto. Avevo 5 anni, un adulto mi teneva dritta dal codino della minimoto e quando mi lasciava immancabilmente cadevo grattandomi le ginocchia, ma ero talmente presa da quella cosa su due ruote che il dolore dei graffi non li sentivo e così la rialzavo e ci riprovavo. Ricordo quando mio papà mi attaccò quello strano adesivo e io non sapendo leggere gli chiesi cosa fosse e lui mi rispose: "Ducati , è una moto". Il motivo per cui ho deciso di prendere la patente della moto è che, da passeggera, sono caduta assieme a chi guidava. Ero senza casco e ho rischiato grosso. Non stavo male tanto per le botte, quanto per il fatto di essermi resa conto che la cosa che amavo di più poteva uccidermi. Così per un periodo accantonai il mio sogno pensando che mi sarebbe passata e invece ogni primavera, ogni estate, era il mio chiodo fisso, così decisi che: se era destino morire in moto così sarebbe stato. Non mi è mai interessato fare la parte "della donna che fa una cosa da uomini". Io amo le moto perché mi danno emozioni che niente e nessuno mi da. La mia mente si svuota e potrà sembrare egoistico, ma quando salgo in sella non esiste nessuno, né famiglia, ne parenti, ne amici: siamo solo io e lei. Paradossalmente mi sento più sicura in moto che in macchina perché la sento parte di me, del mio corpo. E mi sono commossa quando ho incrociato per la prima volta un gruppo di motociclisti che mi hanno salutata come fossi una di loro. Poi quando ho provato il 748 sono tornata quella bambina che correva in giro nei piazzali e che si fermava solo quando finiva la miscela. E poi c'è l'amore che provo per la Ducati...quella è un'altra favola!

Simona Spasenie - Monster 600 Ciao, io sono quella che non ha mai fatto la zavorra, per intenderci...ho la mia moto, una monster dal 2001, a carburatori ma di motori mi intendo assai poco. "Ho sempre ammirato i motociclisti e le loro moto, ma era come guardare gli aerei e desiderare di volar con loro. Anche sognare era troppo: avevo una famiglia, un bambino, un lavoro...Cinque anni fa, nel giorno del mio complenno, portai la macchina dal meccanico e mentre tornavo verso casa a piedi passai di fronte a un negozio di moto e articoli sportivi. Lì davanti a me la vidi, era la mia moto... era una meraviglia. A ricordarmelo adesso mi emoziono ancora. Alla sera pagai l'anticipo di 500€ e quando finalmente presi lo stipendio la portai a casa. Dopo aver preso la patente A finalmente riuscii a guidarla: è stato impressionante ! La sensazione di libertà che mi ha trasmesso, mi ha fatto vedere diversamente la vita. Per me la moto è stata una svolta, da allora tutto è cambiato. Non ho mai fatto da zavorrina perché non ho mai avuto in famiglia motociclisti, nemmeno tra gli amici e il passo è stato veramente grande. Ora sono io a portare la mia famiglia in moto con me.


Silvia Balducci - Monster 620
Immaginate una bambina, delirio della mamma, non appena sente il "suono " di una motoretta arrivare, butta in terra le bambole e si affaccia per salutare il centauro.
Immaginate una adolescente, preoccupazione dei genitori, non appena un amico si presenta col "centoventicinque" gli chiede di salire, a 16 anni gli chiede di guidare, una NSR.... "ma stai attenta quando dai gas e parti, è un po' nervosa". A 17 anni vuole prendere la patente A, ma "l'otto" della motorizzazione con la moto non riesce, allora Stefano le presta il mitico Vespone, l'esame va bene, ma la moto non si può comprare!! Poi (se non erro) il 5 marzo '93 esce il primo Monster e qui scatta l'amore, quello vero per i cavalli di ferro. Quella moto "nuda" ma ricca di design, innovativa e sempre incazzata mi faceva sognare! A Dio piacendo, prima di morire, avrò un Mostro!! Immaginate una donna di 37 anni, separata, senza figli, ricca solo di se e della sua voglia di ripartire, da sola. Dobbiamo pure ripartire, ma iniziamo piano piano: arriva la piccola Aprilia 125 AF1, la risistemo e parto per le colline umbre. La mia scuola: il giro del lago Trasimeno!
2014, papà appassionato di ruote come me sta male, il nostro sogno di comprare il Monster si allontana. Un giorno a tavola, lui malmesso, ci guardiamo: "papà lo compriamo?" , "Certo te lo regalo io!"
Non c'è riuscito a vederlo, ma il 620 in garage c'è arrivato! È una femmina come me quindi si chiama Tiffany!
I primi due anni sono stati disastrosi: sempre sola a far giretti, la paura degli "spostamenti da ferma" (delle cadute), la paura di me sopra quel cavallo sdomo!
Poi trovo una pagina Facebook che mi fa conoscere un gruppo di scellerate, mi armo di coraggio e parto in ferie con loro! Mitiche strade del centro Italia conquistate!!!
Immaginate una donna di 41 anni che è stanca di andare in moto da sola (le amiche abitano lontano e sono tornate a casa), mi armo di forza e coraggio e piccola piccola mi presento al raduno DOC Perugia (tanto piove, non devo andare in moto, quindi mi vergogno meno) e, guardando in basso mi avvicino ad un ragazzo, non che mi ispirasse fiducia, era il primo che si girò a guardarmi!
Un bel sospiro e :"senti, buongiorno, ho una moto ma sono sempre sola, cerco qualcuno con cui uscire, ma vado piano"
"Che moto hai?"
"Un monster.... ho LA MOTO"
Da allora quel ragazzo è il mio compagno, fidanzato, amico fidato, convivente, istruttore, Ducatista doc, fuori e dentro, condivide con me le passioni, le paure, gli ostacoli da superare, le vittorie, la moto, la vita!
Immaginate una persona che vuole la felicità, che vive e sogna e VUOLE !
La legge dell'attrazione dice: "chiedi e ti sarà dato"
Io ho chiesto, il resto è arrivato !!!
Dedicato a mio papà che non ha potuto vedere il Monster
Dedicato a mia madre che contro se stessa ha accettato il Monster
Dedicato a Roberto .... il Ducatista della mia vita!


Serena Lanini - Panigale 959
Le domande che più spesso mi sento fare ormai da una vita sono più o meno le stesse: come hai iniziato? Chi ti ha passato questa passione? Ma non hai paura? Oh come fai a guidare una moto così grossa? Ma non pesa?
Beh, descrivere come ho iniziato è una barzelletta, poiché ho semplicemente cominciato con una bicicletta. Credo di aver impiegato due anni a trovare l’equilibrio, di fatto le rotelle le ho tolte a 6 anni, ero una vera schiappa! Uno dei tanti giorni in cui lottavo per trovare l’equilibrio, ho preso velocità… soddisfazione!!!! Ma ecco che cado, ma non cado semplicemente, cado rovinosamente sul brecciolino davanti casa! Mi sono sbucciata anche l’anima…ho così sperimentato alla fine ciò che più temevo!
Grazie a questa esperienza ho scoperto che faceva male sì, ma non così male come credevo! Da qui, ho preso fiducia e con essa coraggio: mi lanciavo senza mani da ogni erta discesa, con i piedi sul manubrio, su una ruota di continuo! Andavo per campi inseguendo ragazzini più grandi di me, scendevo a tutto gas le scalinate del comune di Scandicci e percorrevo alti muretti in continuo equilibrio! Ci passavo sopra almeno 3 ore al giorno di media. Era una povera olandesina snaturata a cui avevo tolto tutto (panierino, portapacchi, parafanghi…). Già allora mi baloccavo con cacciaviti & co! Cavoli se era cattiva così!!! 😈
Le sere le passavo puntualmente in coma sul divano con le ginocchia talmente pieni di croste e gonfie da non poter essere piegate. Ogni giorno cadevo, mi rialzavo e ripartivo a tutto gas...e puntualmente ci ricadevo…💪🏼
A 13 anni scelgo il motocross come tesina delle medie, allora correva Puzar. La maestra di questa mia scelta non era affatto contenta poiché sport non femminile. Non ho mai amato gli schemi, la mia famiglia non me ne ha mai imposti, perché mai doveva farlo la scuola?🤔😤
Come ogni 14enne che si rispetti inizio a pigolare insistentemente un motorino ai miei genitori (ero fissata con il Booster😍). Beh, primo tentativo sulla vespa 50 di mio zio con marce fa terminare ogni speranza di averne uno. Babbo passeggero, io pilota: 1,5 km o poco meno, credo di averla tirata a tutta canna con leggere pennate date dallo squilibrio di peso, e la curva a sinistra…maremma, non ho tolto un filo di gas! babbo questa mia performance non l’ha proprio gradita: “rallenta, rallenta, frenaaaaaa!!!”. Io con un sorrisone che passava da un orecchio ed arrivava all’altro!!! Siiiiii!!!! Figoooooo!!! Bada come voh !!! 😁😁😁 Mi giro e vedo la faccia del babbo…. NERA!!!! “tu sei matta, il motorino non lo vedrai mai!”. Ecco, così mi sono fottuta il Booster!😅
Per molti anni ancora dunque sono rimasta sulle uniche due ruote consentite: l’olandesina custom bastarda! Nessuna preghiera è valsa a fargli cambiare idea.
A 18 anni inizio a lavorare e mettere faticosamente da parte soldini: volantinaggio, commessa in negozi, commessa in gelateria, pulizie, stirare a casa delle persone, cameriera nei pub fino alle 3 di notte…tutto sto santo sbattimento, nessuno lo sapeva, ma aveva un unico nome: Ducati Super Sport 750 Dark.
La sognavo ormai da mesi. L’avevo scelta facendo un'accurata selezione su internet tra le moto per principianti, alla fine ho semplicemente scelto la più figa ai miei occhi!❤️
E quando si dice il destino, se le cose devono essere semplicemente avvengono: capita che il comune di Firenze indica un concorso per inserimento quote rosa in polizia municipale. Fare il vigile non stava minimante nel mio retrocranio, ma caso vuole che…: “sai babbo, vorrei tantissimissimo fare sto concorso…ma occorre la patente A…A3 per la precisione (bugiaaaaa…bastava la A2 😜)”. Con occhioni umidi da cerbiattino infreddolito lo convinco (bastarda nel midollo…).😈
Mi iscrivo a scuola guida ed ecco la mia prima moto con le marce, ci sono!!! - “hai mai guidato una moto?” – “No” – “bene, allora ascoltami attentamente: questa è la frizione, questo il cambio, la prima va in giù tutte quell’altre in su, per scalare in giù, la folle sta tra la prima e la seconda, mezzo colpo, questo il freno davanti, non lo strizzare troppo, questo il freno dietro, pelalo nelle curve solo se ti allarghi…attenta a non ribaltarti! tutto chiaro?” – “…Sì (più o meno… 😳)” – “oh vai parti, ti seguo per un po’ col motorino, se vedo che vai bene torno indietro e vai da te, torna entro un’ora! Intera, grazie”
No vabbeh…omino antipatico come l’ortica nelle mutande.. chiaramente voleva mettermi in difficoltà. Ma a me le sfide piacciono molto e dalle cose facili non traggo nessun gusto: ebbene, sto guidando… non ci credo… tiè omino, schianta!!! 😀 io felice, felice felice!!!
Alla sesta guida con la motoretta inizio a chiedere la moto superiore per la patente A3… E qua iniziano i problemini: “no, per il concorso ti basta la A2, tu la A3 non la prendi! non ce la farai mai, non puoi, guidi da troppo poco, sei troppo piccola, non la reggi, è pesante, non ce la fai….ACCONTENTATI!” – Accontentarmi??? No omino, non ci siamo!😡
Sempre con il tentativo di farmi desistere mi concede la prova di una BMW di 240 kg… Mi rendo conto da subito, alzandola con fatica dal cavalletto che non sarebbe stata una passeggiata di salute (“se si inclina di 0.3 millimetri sono fottuta”). Ma la determinazione ed il desiderio erano troppo più grandi di ogni paura o remora: parto, ci tocco con la punta di un piede come una ballerina di danza classica, tremavo, giuro, ma arrivo fino a casa, che già questo, date le strade, fu una impresa: “babbooooo! guarda, guido una vera moto!!!” – “Oh Madonna… stai attenta! Vai piano…però BRAVA!!!” ✌🏼✌🏼😍😍😊😊ok, l’iniezione di invincibilità è fatta, sono pronta per l’esame.
3 gg prima al campino scuola avrei dovuto provare la BMW ma l’omino della scuola non la porta…. “fai la A2 t’ho detto! La A3 non te la faccio prendere!”. 😡 Imbestialita apro le pagine gialle che avevo in auto e trovo un signore vicino casa che noleggia moto: “ho una Suzuki GSX 750 con conta marce, che ti va bene?” Non avevo idea neppure di come fosse fatta: “si si ! Arrivo!” L’ho ritirata il venerdì sera alle 18 e ci sono stata su quasi h 24. Credo di aver dormito 10 ore in 3 giorni. Il resto del tempo la sognavo… Chiappo due amici e li trascino con me: dovevo girarci per prendere confidenza e mi serviva una mano nel caso fosse andata giù: artimino, monte morello, faentina… poi nel parcheggio dell’Esselunga di Campi Bisenzio dove era simulato a terra il percorso dell’esame… credo di averlo fatto 200 volte, dall’alba fino al crepuscolo, la sera non vedevo più le tracce dei birilli centrali dell’8 e ci ho piazzato i due santi amici, gli facevo il pelo col manubrio… Caduta, rialzata, caduta rialzata, ed ancora e ancora…fino a che non sono arrivata a farlo rapido e perfetto! La mattina dell’esame alle 7 con il babbo… ed ancora ritenta fino all’ultimo momento!💪🏼💪🏼💪🏼
Grazie a questo gioiellino ho fatto l’esame ed ho orgogliosamente sventolato la patente sotto al naso dell’omino rognoso delle scuola guida! Quel giorno lì volavo 20 metri da terra!!!!😂✊🏼🚀
Ebbene ci siamo: la mia prima moto, Ducati SS 750 Dark, poi la seconda Suzuki SV 650 S (moto con cui ho fatto un anno di campionato femminile velocità… ma questa è un’altra storia! Se interesserà a qualcuno la racconterò! 😜), poi la terza GSX600r, la quarta Monster 796, ed ora lei, la mia Panigalina... non so quanti km ho fatto nella mia vita… vado in moto da 18 anni… a chi mi diceva che la passione negli anni si sarebbe pian piano affievolita, o che mi sarei un giorno stancata… dico che beh, di me non ha capito nulla! Questo è amore… né cala né finisce!
A me le due ruote semplicemente piacciono, mi divertono, mi fanno sentire libera e mi azzerano ogni pensiero dalla mente! Non so dire come sia nata, ce l’ho nel sangue, nel DNA, amo le curve, ne percorro una e già penso a quella dopo, i passi di montagna sono la mia seconda casa, al mare non la porto, la salsedine me la sciupa, non la lascio incustodita, più volentieri ci dormo sopra, la posteggio solo dove la posso vedere, mi muovo solo se si superano i 300 km perché ciò che mi piace è guidare non sostare. Non ci vado a prendere il caffè al piazzale Michelangelo, manco mi entra in temperatura! E non mi ci “selfo” in maniera ossessiva, perché in genere guido ed alle foto non penso!
Quello che mi fa godere è ascoltare il motore, il suo suono corposo e cattivo, la doppietta che il 4 cilindri non mi regala, le scalate, sentire il freno motore, insomma la guida bastarda! Ecco perché di 5 moto che ho avuto 4 sono bicilindrici! Questa sono io!!!😊 Come ho iniziato? Semplicemente così…nessuno in casa mi ha passato la passione, sono l’unica che ce l’ha! Se vuoi farmi girare per strada dai una sgassata, è l’unico suono che cattura la mia attenzione! Mi chiappa lo stomaco, me lo contorce! Alla fine il momento in cui mi sento me stessa è quando indosso un casco integrale!😎 Ho paura? Capita di prendere qualche strizzata, eccome! Ci vuole anche quella, perché non averne in assoluto non è sano. Ma vuoi sentirmi davvero urlare? Mettimi davanti al tv a tifare il Dovi o Chaz...do spettacolo!😂😂😂🙈🙈🙈
Come faccio a guidare? Do gas… 😜
Pesa? Sì, da ferma per me che sono 48 kg ed 160 cm in pendenza è un macigno, ma qualche baldo aiutante lo raccatto sempre nei casi di difficoltà! Solidarietà tra bikers!✌🏼😊
Non mi sono mai sentita strana, diversa, ma nemmeno speciale o migliore di tutti gli altri bikers: sono una persona, ho una passione, me la godo. END!❤️
Buona strada a tutti!✌🏼

Silenia Ventroni - Monster 695
Sono un ex zavorrina, fino ad un anno fa accompagnavo il mio ex e amici in viaggi e giri. Da sempre ho avuto la passione per le moto. Sono stata una zavorrina incosciente. Sono salita su tanti tipi di moto, impennavano, correvano e io lì attaccata alla sella senza paura. A maggio 2016 ho deciso di prendere la patente della moto, sognavo da sempre di prendere la moto, era un sogno grandissimo. Continuavo ad ammirare il mio abbigliamento tecnico sognando di usarlo guidando la mia moto. Non ho mai pensato che sarebbe stato facile, ma nemmeno così difficile e "doloroso". Ho fatto e faccio tanti sacrifici per il mio sogno ma ne sono felice. A maggio andai a parlare con l'autoscuola per iniziare le pratiche. È stato bruttissimo perché l'istruttore (che mi conosceva perché ero stata sua cliente per la patente B mi trattò malissimo). Premessa: sono 160 di altezza per 47 kg, quindi piccina e per niente forzuta. La partenza fu traumatica, un uomo cercava di impedirmi di realizzare il mio sogno. Arrivai con tutti i documenti e gli dissi che volevo fare la patente A3 quindi illimitata. Io avevo già nel cassetto il desiderio di prendere un seicento pensavo già al Ducati Monster di cui mi ero innamorata. Insomma la segretaria mi bloccò e mi disse di andare a parlare con l'istruttore ( lui era già pronto per " umiliarmi " perché io l'ho vissuta così). A quel punto mi disse." vieni nel garage moto", arrivati lì mi avvilí. Mi fece salire prima su Honda per la patente A3 e mi inizio a dire che ero piccina, che non ci arrivavo che lui la patente A3 non me l'avrebbe fatta prendere, che gli avrei buttato giù le moto facendo dei danni e a lui non conveniva. Vi risparmio il resto. Poi mi fece salire sull' Honda 500 e mi disse forse puoi provare questa, ma l'A3 assolutamente no, comunque parti dal 125. Arrabbiata, ma tutta d'un pezzo, me ne sono andata fissando l'appuntamento per il 125. Ma con il cavolo che ci sono andata. Uscita da lì mi ricordo che ho camminato fino a casa e vi assicuro che non abitavo vicina. Ho pianto e urlato come una pazza raccontando ad un amico la cosa. Ho pianto tutta la sera, mi ricordo che mi chiusi in casa disperata e mi vennero tanti complessi che mi portai dietro per tanto tempo. L'altezza, la poca forza, la paura di non trovare la moto giusta, tante cose, tante paure. Per fortuna il mio caratterino, unito al al sogno a cui non volevo rinunciare, mi ha fatto reagire. Andai in un'altra scuola guida. L'istruttore fu molto più disponibile e gentile, mi fece provare un 125 e dopo 20 minuti ero in strada. Dopo il primo giro piangevo per la felicità: guidavo una moto. Dalla bici ad un 125 era già un primo passo. Quando gli dissi che volevo fare l'A3 rimase un po' titubante, ma non mi disse di no, mi disse proviamo la moto per la A2 e poi vediamo. Dopo un mese di moto da A2, un mio amico mi fece guidare il suo monster 695. Avevo gli occhi a cuore, era lei la moto giusta. E infatti a settembre la comprai. Quando andai a prendere la mia moto piansi un sacco, il mio sogno era lì, mancava davvero poco, solo la patente. Intanto a scuola guida continuavo con l'A2 mentre la sera girellavo per Firenze con la mia, felice come una Pasqua. Ad una settimana dall'esame ancora non avevo provato il Kawasaki dell'esame. Ero in tensione, ma riuscii a convincere l'istruttore. Quando mi fece provare la moto era bianco cadaverico, aveva il terrore che la buttassi in terra, invece fui bravissima nonostante fossi preoccupatissima. Per una serie di cose non portai il Kawasaki per strada quindi arrivai all'esame senza aver fatto pratica. Ma io testona avevo guidato la mia ininterrottamente, e feci l'esame nonostante qualche insicurezza. A ottobre A3 illimitata in tasca. L'inizio fu pessimo direi, ma ho realizzato il mio meraviglioso sogno. In questo anno ho conosciuto tanti motociclisti, alcuni disponibili, alcuni molto "stronzi". La cosa più dolorosa che mi sono sentita dire è stata " non hai la moto nel DNA, farai molta fatica". Ho pianto tanto dopo quella frase. Sentirmi dire: "fai sempre gli stessi errori in curva, sei dura e non vuoi imparare". La mia indole manderebbe a quel paese chiunque, ma cerco di ascoltare e capire come migliorare. Sono caduta, ho avuto un incidente, ma non mai pensato di abbandonare il mio sogno. Mi dispiace quando qualcuno mi tratta come un imbranata ma cerco di non prendermela. Quando girello da sola e magari faccio manovra giù dalla moto arrivano i biker maschi a girarmi la moto e io mi arrabbio. Finché una biker non chiede aiuto, mai interferire o vi mangerà. Spesso mi chiedono hai bisogno di aiuto? Grazie ma noooooo!!!!
Nonostante tutto la moto è ciò che mi ha cambiato la vita, è arrivata dopo un brutto momento e mi ha aiutata tanto. Sono rinata, mi godo la mia libertà e ogni volta che scendo dalla moto sono felice, i miei occhi brillano e mi sento bene. Per me è questa la felicità...

Guendalina Sartori - Monster 695
Il mio upgrade dal sellino alla sella è derivato da un lavoro di convincimento durato 5 anni da parte del mio compagno Giosef.
Ha comprato il suo Monster S4R nel 2012, mentre io ero impegnata in una gara a Cipro. Quando tornai, aprii il garage e invece della macchina nuova che tanto avevamo cercato, trovai una moto. L'odio è stato profondo.
L'anno successivo mi lasciai andare un pochino e iniziarono i nostri giretti al mare o verso casa dei miei.
Nel 2014 iniziò a seminare un terreno che ormai si era fatto molto fertile. Dopo ogni giro iniziò a dirmi che dovevo prendere uno moto tutta mia e che mi sarei divertita di più.
Stesso discorso nel 2015 e nel 2016. Anni per me importantissimi e difficilissimi. 2015 anno di qualificazione alle Olimpiadi di Rio e 2016 anno delle Olimpiadi. Provate ad immaginare, se mi fossi fatta qualcosa in moto!! 😡😡
Tornata dalle Olimpiadi avevo bisogno di staccare così una mattina mi svegliai e gli dissi."preparati che andiamo a vedere una cosa". Lo portai nel negozio dove avevo visto questo bellissimo Monster 695 nero con telaio rosso. Mi è sembrato adatto alla mia non esperienza. In pochi giorni era a casa a fare compagnia all'altro Monster. Non avendo patente l'ho usato tutto l'inverno in cortile, un supplizio. Ad aprile sono riuscita ad avete il foglio rosa. E ad ora abbiamo percorso più di 2000 km insieme, ancora senza patente, quindi con limitate possibilità di movimento.
Il mio compagno ha saputo giocarsi bene le sue carte e lo ammetto ha fatto proprio bene. Non c'è niente di meglio di guidare la propria moto. A volte mi capita di sentire ragazze che scendono dalla moto e dicono al proprio boy "sei andato troppo veloce" "devi andare piano".Ecco ragazze, scendete e prendetene una vostro e vedrete che non potrete più dire niente. Il senso di libertà, leggerezza e pace che mi trasmette è qualcosa di unico. Posso fare anche 300km, sentire la stanchezza ma quando tolgo il casco ho un sorriso che fa il giro della testa...
Lo so, è stata lunga arrivare fin qua, ma ne è valsa la pena. Avete potuto leggere delle testimonianze vere, ragazze/donne che ce l'hanno fatta a realizzare il loro sogno. E sono convinto che sicuramente anche voi ragazzi vi sarete immedesimati un po' in loro, perchè nonostante vogliate sprizzare testosterone a destra e a manca, in certe situazioni ci siamo passati tutti. Siamo tutti uguali sulla strada. E' ora di smettere di pensare alle donne motocicliste come a qualcosa da bistrattare. Buona strada a tutti. Lamps !

1 commento:

  1. Essere motociclista non ha sesso, è pura passione è pura vita.
    Vi faccio le mie congratulazioni perché come molte di voi testimoniano, a volte gli ostacoli sono tanti e voi li affrontate sempre a testa alta.
    Brave, brave tutte!

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