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martedì 25 ottobre 2016

La Leggenda che non c'è e il Campione che verrà by PGreco

Quando si parla di Leggende della Superbike, per i Desmomaniaci (ma non solo) non possono che essere due i nomi che primeggiano su tutti gli altri piloti che hanno guidato le Rosse di Borgo Panigale, e sono: "The King" Carl Fogarty e Troy Bayliss. Il pilota inglese è il pilota più vincente di sempre in WSBK con 4 titoli iridati (1994, 1995, 1998,1999) e 55 vittorie, la maggior parte di queste in sella alla 916 e alle sue derivate. L'australiano ha iniziato tardi la sua carriera nel mondiale delle derivate, aveva 31 anni quando fu chiamato nel 2000, a sostituire proprio Fogarty, ma alla seconda gara a cui partecipò da pilota ufficiale, in quel di Monza, compiendo il sorpasso più bello di tutti i tempi, entrò nei cuori dei Ducatisti e non ne uscì più. Nella sua carriera ha conquistato tre mondiali in sella a tre differenti famiglie di Superbike Ducati, venendo soprannominato "3mendo" o più comunemente "Baylisstic". Due vere Leggende viventi, due veri uomini immagine per la Ducati.
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In Motogp, invece, un solo pilota ha saputo accendere il cuore dei Ducatisti con le sue gesta, e ovviamente è: il "Canguro Mannaro" Casey Stoner. L'unico ad aver addomesticato e vinto un mondiale con quel cavallo pazzo di nome Desmo16. Ha dominato l'era delle 800, umiliando i suoi contendenti e mandando in visibilio il Popolo Rosso che finalmente trovava in lui la Leggenda da venerare ma, si purtroppo c'è un ma, lui non è legato al marchio come ci si aspetterebbe. Dopo la parentesi Honda è tornato in Ducati come tester e uomo immagine, ma i test effettuati son pochi e le apparizioni in pubblico scarse, tanto da non presenziare nemmeno al week end di gara della Motogp in Australia. I motivi posso essere molteplici, come si sa non ama l'ambiente della Motogp ed è un personaggio schivo, però il pubblico lo vorrebbe più presente e magari, perché no, in pista a rinverdire i fasti della sua leggenda. Ma purtroppo per noi, lui non è dello stesso avviso, sembra che il casco rimarrà appeso al chiodo in questa nuova avventura Rossa. Dopo l'infortunio di Andrea Iannone a Misano, tutti speravano nel ritorno del "Canguro Mannaro" come wild card, visto che ai tempi della Honda aveva espresso il desiderio di sostituire Pedrosa, ma questo non è successo e ha lasciato un po' di amaro in bocca, perchè non ha preso nemmeno in considerazione la cosa.
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In fine c'è il campione che verrà, quello che vuole e deve riscrivere la storia della Ducati in Motogp: il "Por Fuera" Jorge Lorenzo. Il maiorchino non è visto da molti di buon occhio perchè non risulta simpatico come persona, oltre a non essere un pilota con una guida spettacolare. In pista guida pulito, come in una danza (tanto che lo si potrebbe prendere ad esempio in un ipotetico ABC del motociclismo) risultando efficace proprio per questa caratteristica e per quanto riguarda la simpatia personale, poco importa, quando la visiera del casco cala serve ruotare il gas e non raccontare le barzellette. Molti lo bocciano in anticipo, perché convinti che la D16 vada domata esclusivamente con traversi e staccatone, ma dopo la cura Dall'Igna bisogna calmarsi e lasciare alla pista il responso. Parliamo di uno dei 3 piloti più forti in attività in questo momento. Ha vinto 5 titoli mondiali, conquistato 64 vittorie e altrettante pole, salendo 143 volte sul podio in 249 Gp. Perciò aspettiamo e diamogli il beneficio del dubbio, sperando che in Ducati riescano a migliorare la ciclistica della moto, per dare l'opportunità a Jorge di dimostrare che non solo Stoner poteva vincere un mondiale con la Rossa, e che il 2007 non sarà l'ultimo e unico anno vincente della Ducati in Motogp.

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