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domenica 20 novembre 2016

Chaz Davies tra passato, presente e futuro

Qui di seguito vi riporto alcuni stralci dell'intervista rilasciata da Chaz Davies a Crash.net:
"Per come sono andate le ultime gare, onestamente, avrei preferito che la nuova stagione iniziasse domani.
Dopo la pausa estiva ho capito che avevamo svoltato, sentivo che saremmo stati competitivi per tutto il resto della stagione. Penso che sia stata una combinazioni di fattori questa accresciuta competività, non ho guadagnato talento durante la notte, la squadra mi ha fornito una moto vincente per le mie qualità E' una questione di fiducia, quando ti senti la moto cucita addosso diventa tutto più semplice. Io ho guidato come sempre, non posso prendermi i meriti perchè è un lavoro di squadra.
Durante la prima parte di stagione ho faticato, non eravamo al 100%, forse al 95% e quel 5% è la differenza tra arrivare primo o terzo. Dall'esterno forse non sembra così male, ma io non avevo sempre le sensazioni giuste dalla moto, quando rientravo ai box facevo sempre gli stessi commenti.
Praticamente il mio stile è molto incentrato sull'anteriore, e se non ho confidenza diventa un problema. Sono molto sensibile su questo.
Abbiamo provato a cambiare la distribuzione dei pesi in inverno, in alcune gare andava bene, in altre mi sembrava di non poter frenare. In frenata l'anteriore chiudeva troppo facilmente rischiando di farmi cadere.
Ho sempre risolto l'inconveniente utilizzando una gomma più morbida all'anteriore, ma per colpa dell'usura degli pneumatici in gara, quando dovevamo utilizzare la dura il problema si ripresentava.
Tutti questi fattori hanno iniziato a farmi perdere la fiducia nella moto, ed era frustrante dopo i risultati ottenuti sul finale della scorsa stagione: stavamo andando nella direzione sbagliata.
Con la regolazione della distribuzione dei pesi mi sembrava di perdere tempopoi durante la pausa estiva abbiamo trovato la soluzione.
Il mio stile è molto aggressivo, freno in ritardo, duro e profondo ed è molto importante avere fiducia, molto più importante che per la maggioranza degli altri piloti. Infatti, quando il mio compagno di squadra ha provato il mio setting, non ha ottenuto benefici perchè sono abbastanza specifici per me.
Questa è la mia terza stagione con la Panigale e posso dirvi che la moto è cresciuta costantemente. Abbiamo raggiunto la concorrenza in fatto di prestazioni, basti pensare a gara2 in Qatar dove ho superato Johnny sul lungo rettilineo.
Sicuramente parte del merito va attribuito al nuovo impianto di scarico, da Aragon abbiamo subito fatto un passo avanti.
Da quando li abbiamo montati sono riuscito per la prima volta a prendere la scia ai nostri avversari, è stata una bella sensazione, ma da allora non non ci sono stati significativi aggiornamenti al motore, quindi lo scarico è stato l'artefice del miglioramento.
Avere lo stesso team per tre anni ha aiutato, avere il tempo di sviluppare una moto senza cambiare continuamente squadra ti aiuta ad ottenere il meglio dalla moto.
Ho un contratto per altri due anni con la Ducati, quindi fino al 2019. Le cose sono ad un livello tale che non vedo perchè debbano cambiare. Sarò felice di continuare ad essere un pilota Ducati.
Abbiamo parlato di un test sulla Motogp, ma è difficile inserire tra i programmi delle due categorie un test, devo concentrarmi sulla Superbike.
Se farò un test, non voglio farlo di pochi giri, servono almeno due giorni per provare seriamente la moto.
Per andare in Motogp bisogna farlo nel modo giusto, è una forte possibilità, ma come ho detto non voglio saltare su una moto solo dopo 5 giri.
Sto guidando bene la Superbike e vorrei mettermi alla prova u una Motogp, dal mio debutto nel 2007 sono un pilota migliore e più completo, non dico che sarei subito competitivo, ma che il potenziale c'è, è solo questione di tempo e impegno da parte del costruttore per vedere cosa potrei fare.
Marco e Davide sono personaggi molto diversi ed entrambi molto veloci. Devo dire che Davide è probabilmente il più veloce compagno di squadra che abbia mai avuto in termini di velocità pura. Davide è un pilota così veloce che è un peccato non riesca ad essere costante e a concretizzare.
Marco è più esperto e potrà portare alla squadra vantaggi in termini di sviluppo.
Quando ero compagno di squadra di Marco la situazione era molto diversa, io ero il ragazzo nuovo che entrava nel team, ma ora è lui che sta entrando in una squadra dove sto vincendo io, ma volevo sottolineare che non c'è gerarchia nella squadra Ducati WorldSBK ".




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