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mercoledì 23 novembre 2016

Tutti gli uomini della Ducati: Filippo Preziosi

Nato e cresciuto a Perugia, ha poi conseguito la laurea in ingegneria meccanica presso l'Università di Bologna. Successivamente ha svolto il servizio militare come ufficiale di complemento del Corpo del Genio Navale della Marina Militare Italiana presso l'Accademia Navale di Livorno. Entrato in Ducati nel 1994, ha curato la progettazione e lo sviluppo della Ducati Desmosedici che, dopo 33 anni dall'ultimo successo di una casa italiana, ha portato la squadra bolognese a vincere il titolo mondiale Motogp nel 2007.
A partire dal 1994 ha coordinato un gruppo di persone, inizialmente piccolo, poi sempre più numeroso, che ha progettato, a partire dalla Ducati 916 stradale, la versione da corsa per il Campionato Mondiale Superbike. In seguito ha sviluppato moto e motore da corsa generando le versioni 996 e 998.
Nel periodo 1996-1999, oltre alla progettazione delle moto da corsa, si è dedicato alla progettazione delle moto di serie come responsabile dell'ufficio tecnico. In particolare ha coordinato il gruppo che ha sviluppato il nuovo motore per moto di serie e da corsa Ducati 998 Testastretta.
A partire dal 1999 ha assunto l'incarico di direttore tecnico di Ducati Corse  ed in tale posizione ha curato la progettazione e lo sviluppo della moto e del motore 999 per il Campionato mondiale Superbike e della Desmosedici per il campionato Motogp .
Nel 2000, a causa di un incidente in moto durante un viaggio in Africa, ha perso l'uso delle gambe e da allora ha anche difficoltà di movimento negli arti superiori.
Dal 2003 è direttore generale di Ducati Corse 
Il 20 novembre 2012 viene sostituito alla guida di direttore generale Ducati Corse da Bernhard Gobmeier e viene nominato direttore Ricerca & Sviluppo Ducati Motor Holding.
Il 28 febbraio 2013 annuncia le proprie dimissioni dall'azienda di Borgo Panigale, per motivi di salute.
Fino a qui è quello che ci racconta Wikipedia, purtroppo dalla pagina della famosa enciclopedia online, non traspare l'estro e la genialità di Filippo Preziosi, il padre putativo del motore portante in Ducati che tanto ha vinto, e tanto ha fatto discutere negli anni. Una soluzione tecnica adottata per la prima volta sulla Desmosedici e che ancora oggi ritroviamo sulla Superbike della casa bolognese, la Panigale.
Preziosi ha fatto tanto per Ducati, sia a livello di prodotto di serie, ma soprattutto a livello sportivo. Ha creato dal nulla quella belva indomabile chiamata comunemente D16. 
La moto più vittoriosa nell'era delle 800 di cilindrata, con e grazie a Casey Stoner.
Con lei la casa di Borgo Panigale, in veste di "Davide", ha lottato e sconfitto i giganti nipponici dopo anni di loro supremazia nella massima categoria. L'unico vero errore nella sua carriera, quello di credere nel matrimonio tutto italiano tra la Rossa e Rossi, gli è costato caro con la "retrocessione" al reparto produzione e le sue conseguenti dimissioni.
Persona amata da tanti ducatisti, ma purtroppo messa in discussione prima del suo ritiro dal mondo delle corse. Lui è stato il capro espiatorio di quel fallimento, ma come dice l'attuale responsabile del reparto Corse Ducati Gigi Dall'Igna:"si vince tutti insieme, si perde tutti insieme". Inutile addossare la colpa ad una solo persona, a volte basterebbe solamente ricordarsi quanto fatto in precedenza da questa persona e dire: Grazie Ingegnere. 


1 commento:

  1. Sono convinto che Preziosi con le risorse dell'era Audi ci avrebbe già dato altri mondiali
    Renzo Carlenzoli

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