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sabato 9 aprile 2016

Le ali sono pericolose...ma intanto le mettiamo anche noi.

Il 2016 sarà ricordato come l'anno delle Ali.
Sembra che anche il calendario cinese si stia adeguando a questo cambiamento.
In queste settimane se ne sono sentite di tutti i colori, un po' da tutti gli schieramenti della Motogp. Addirittura dopo la gara in terra Argentina (dopo lo scontro Marquez/Iannone), Loris Capirossi è andato a constatare personalmente ai box Ducati la fattura delle ali della discordia, concludendo che:"È impossibile rompere l'ala"
La moto di Iannone durante il cambio moto in Argentina,senza l'ala incriminata.
Aggiungiamo che alcuni piloti Honda si lamentarono della pericolosità delle ali per le turbolenze provocate in scia e avrete...la coerenza di Tokio, che si è presentata ad Austin con delle grosse appendici aerodinamiche ai lati del cupolino proprio come Yamaha  (mai contestata) e Ducati.
Ma sono diventate veramente così importanti? Con l'elettronica limitata, questo "hardware" è indispensabile?
Dopo la loro rottura, ai box Ducati, hanno domandato a Iannone se avesse notato degli sbilanciamenti aerodinamici e la sua ristosta è stata:"devo confessare che in realtà quasi non me ne sono accorto".
Ognuno tragga le proprie conclusioni...

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