E' fatta !!!
La Ducati ha compiuto l'ultima mossa strategica in vista del 2017.
Dopo i disastrosi anni del dopo Stoner, in Ducati si sono rimboccati le maniche e hanno piazzato tutte le pedine al loro posto.
L'ingaggio di Dovizioso (considerato il miglior pilota collaudatore in attività), il cambio ai vertici del reparto corse con l'arrivo di Dall'Igna (trionfatore con Aprilia sia nel motomondiale, sia in SBK), il nuovo progetto della Desmosedici ormai maturo, il ritorno di Stoner come "guest star" al collaudo e ora l'arrivo di uno dei due veri top rider della Motogp il campione del mondo in carica: Jorge Lorenzo. Scacco Matto !!!
Simpatico? Antipatico? Poco conta, quando infila il casco e la visiera scende, conta solo quanto gas un pilota riesca a dargli.
E in quanto a gas Lorenzo è al momento il numero uno.
137 podi su 235 gare disputate ci dicono quanto sia costante nel rendimento globale da quando è salito in sella. 62 pole position, record assoluto di pole position nella storia del motomondiale.
62 vittorie di cui 41 in Motogp, 2 mondiale in 250 e 3 in Motogp.
E' l'unico che abbia vinto un mondiale battendo tutti i più forti piloti contemporanei: Rossi, Stoner, Marquez e Pedrosa (gli unici che abbiano vinto un mondiale o tante gare in Motogp).
Serve altro? Forse le motivazioni...
E' un mercenario? Forse in parte, ma sicuramente non è il solo motivo (Yamaha aveva fatto una proposta molto allettante oltre ad offrire la moto migliore).
Jorge non si sentiva stimato e gratificato da una Yamaha che aveva portato al trionfo per ben tre volte (gli ultimi tre mondiali vinti dalla casa dei tre diapason). Soffriva ormai la convivenza con il compagno di squadra (ben visto dal team per il ritorno economico che riesce a portare).
Era ora di cambiare aria e cercare nuovi stimoli.
Lorenzo ha voglia di dimostrare di essere il numero uno e per questo lascia la Yamaha (la moto più equilibrata al momento) per una moto in crescita ma che non vince da 94 GP.
Questi sono attributi, si sta giocando la carriera per dimostrare che è in grado di riportare in alto la Ducati.
Crede nel progetto di Dall'Igna, altrimenti non avrebbe mai firmato, e sicuramente darà l'anima per riuscirci.
Se servivano motivazioni, se l'è create accettando la sfida.
Ora manca solo una cosa...che arrivi in fretta il 2017.
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