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venerdì 12 gennaio 2018

Alberto Puig sul ponte di comando HRC: giochi di potere in vista?

Con la nomina di Alberto Puig al ruolo di Team Manager, cambiano alcuni equilibri in Honda che potrebbero influenzare le strategie sui piloti per il futuro 

Il passaggio di consegne tra Livio Suppo e Alberto Puig potrebbe avere un peso nel medio termine molto importante sulla strategia in materia piloti per la HRC. Non c'è bisogno infatti di ricordare che nel 2018 scadranno i contratti di tutti i top rider in MotoGP, comprese le due punte di diamante Honda che sono ovviamente Marc Marquez e Dani Pedrosa. Sono già diversi mesi che si vocifera in modo insistente sulla possibilità che Marquez decida di cambiare aria, magari spinto dalla volontà di trovare nuovi stimoli in un ambiente diverso. In tanti hanno indicato nella KTM la meta perfetta per lo spagnolo, che troverebbe sia l'appoggio economico di Red Bull che il sapore per la sfida.

Riuscire a portare al titolo una moto "giovane" ed ancora da sviluppare al 100% sarebbe l'ennesimo traguardo di una carriera incredibile. Marquez ha però più volte ribadito che in Honda si trova bene e che gli piacerebbe trovare le condizioni per continuare. Qui entra in gioco Puig ed il suo nuovo ruolo all'interno di Honda. Da rumors che girano sul web, sembra che Marquez abbia espressamente chiesto ad Honda di avere come compagno di Team in HRC nel 2019 suo fratello Alex Marquez, che nel 2018 si presenta ai nastri di partenza del mondiale Moto2 come candidato naturale al titolo, viste le promozioni in top class di Morbidelli e Luthi, entrambi in Marc VDS.


Marc Marquez ha sottolineato più volte che correre in MotoGP assieme a suo fratello nello stesso team, sarebbe un sogno che si avvera e l'uomo che in questo momento ha forse le chiavi per realizzare davvero questo sogno, è proprio Alberto Puig. Quello che resta da capire, è la volontà che possa avere Puig di accontentare Marquez o meno. Dobbiamo infatti ricordare che Alberto Puig è stato il punto di riferimento per Dani Pedrosa per tanti anni, è sempre stato la sua guida, la chioccia nel box. In tanti hanno anche definito troppo stretto il rapporto tra i due, con una costante invadenza di Puig in alcuni frangenti. Tutti ricordiamo i cartelli che si decideva di esporre dal muretto HRC che indicavano un vantaggio in secondi minore al reale allo spagnolo Pedrosa sugli inseguitori. Puig diceva che si trattava di strategia, della volontà di mettere pressione al pilota per farlo restare concentrato al 100% sempre, fino all'ultimo metro di gara.

 Il manager spagnolo negli ultimi anni sta stava dedicando alla ricerca di giovani talenti in Asia nella Talent Cup, ed è noto per la spigolosità del suo carattere. Non è detto che Puig sia così propenso ad accontentare Marquez, qualora dovesse ritenere il fratello Alex non ancora pronto per correre in HRC. In questo gioca un ruolo fondamentale anche Dani Pedrosa, confermato in extremis per il 2017 dopo essere stato a lungo sul punto di salire in sella alla Yamaha M1 nel ruolo di compagno di squadra di Valentino Rossi. Pedrosa ha passato l'intera carriera in Honda HRC, ma potrebbe anche essere giunto il momento di tentare nuove sfide, per cercare di chiudere una magnifica carriera in MotoGP tentando nuove strade.

Se Dani dovesse davvero decidere di abbracciare una nuova sfida, magari in Suzuki, come sembra plausibile da rumors di Paddock, le porte per Marquez sarebbero spalancate. Eppure c'è un'altra possibilità, tutt'altro che remota, e riguarda un altro spagnolo. Tutti hanno un piano B. Lo ha la Honda, lo hanno i manager e tutti i piloti. Un piano B, ce l'ha anche Maverick Vinales e riguarda la sua permanenza in Yamaha. Vinales ha digerito molto male la situazione nel 2017, pensando che ad Iwata si siano sbagliati nel seguire le indicazioni di Valentino Rossi per sviluppare la moto.  Il talento spagnolo è apparso nervoso nelle ultime tappe della stagione, e se Rossi dovesse firmare per restare altri due anni nel Team Factory, la convivenza potrebbe diventare un problema.

Probabilmente non si tratta di questioni personali tra i due, ma molto più semplicemente dal fatto che Vinales vuole avere tutte le attenzioni per se, e questa sembra utopia quando condividi il tuo box con una leggenda vivente come Valentino Rossi. Il piano B di Vinales potrebbe dunque essere l'approdo in Honda. Ora basta mettersi nei panni di Alberto Puig per immaginare l'enorme patata bollente che potrebbe trovarsi a maneggiare in vista del 2019.


Da un lato Marquez chiede di far entrare suo fratello nel team per firmare il rinnovo. Dall'altra parte Pedrosa che approda in un'altra squadra, lasciando una moto libera. In terza battuta, una eventuale candidatura di Maverick Vinales per salire sulla seconda moto HRC. Il dilemma sembra dilaniante persino per noi che non abbiamo il peso di prendere decisioni del genere: accontentare Marquez e garantirsi i suoi servigi, oppure accogliere in squadra Vinales e "costringere" Marquez ad accettare la situazione? Mettere Marquez alle strette, potrebbe rappresentare un rischio maggiore che andare all-in con una coppia di 2 in mano, visto che lo spagnolo troverebbe le porte spalancate ovunque, forse persino in Ducati.

 Eppure tutti conoscono l'attitudine di Honda quando si tratta di gestire situazioni delicate dal punto di vista umano. E tutti sanno che Alberto Puig non è la persona più morbida e pronta a scendere a compromessi nel Paddock. La sua nomina nel ruolo di direttore sportivo, potrebbe anche rappresentare questo per Honda, ovvero un ritorno a quella mentalità secondo cui non era il pilota a vincere, bensì la moto. Una mentalità che ha sempre posto al primo posto le esigenze della HRC, una mentalità che non sembra sposarsi bene con la volontà di Marquez di correre nello stesso team del fratello Alex, o almeno di farlo in HRC. Una richiesta che probabilmente in una città austriaca di nome Mattinghofen, dove nascono le KTM, sarebbero più che entusiasti di accontentare.

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