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lunedì 15 gennaio 2018

Desmosedici GP18: un piccolo passo per la Ducati...

...un grande passo per la MotoGP. Questa moto ha il compito di battere Honda e Yamaha a distanza di oltre 10 anni dalla vittoria di Casey Stoner. E non si tratta di una missione impossibile

Cosa resta di questa presentazione, del momento in cui la Desmosedici GP18 si è mostrata al pubblico dell'Auditorium di Bologna? Da ducatisti, siamo certi che se prima c'era qualche dubbio, qualche piccola preoccupazione per la tanto sbandierata rottura con Dovizioso, adesso sembra che l'allarme sia del tutto rientrato e che anzi ci sia una grande voglia di rivincita da parte di tutto e tutti.

Una rivincita invocata da Gigi Dall'Igna, che a dispetto delle belle dichiarazioni di sport, è un tipetto che digerisce malissimo le sconfitte e che sa di essere in Ducati per uno scopo preciso: vincere. L'ingegnere che ha letteralmente preso per mano il reparto corse di Borgo Panigale e lo sta traghettando verso una vera e propria era 2.0 non vuole accontentarsi di una sconfitta con l'onore delle armi. Non vuole accontentarsi di ricevere i complimenti di Honda e Yamaha per il bel lavoro svolto. Lui vuole batterli tutti e per farlo si è preso il rischio di stravolgere una moto che nel 2017 ha conquistato 6 vittorie. Ma le 6 vittorie non sono bastate per battere tutti, quindi cambiare ancora era necessario per raggiungere un obiettivo che diventa ogni anno sempre di più una magnifica ossessione: batterli tutti.

Una rivincita desiderata con tutte le sue forze da Andrea Dovizioso, il protagonista assoluto del 2017 targato Ducati, l'uomo che ha saputo reinventarsi leader quando sembrava destinato al ruolo di gregario. La stagione perfetta non gli ha regalato il titolo, tanto a lungo agognato e desiderato. E lui adesso parte con una consapevolezza maggiore, e lo fa dopo aver sottolineato che chi ha parlato di difficoltà con Ducati ha solo messo in fila una serie di fantasiose fandonie: Desmodovi è un uomo Ducati, e vuole probabilmente restare tale a lungo, con buona pace di chi lo vede già in sella ad una M1 o a qualche altra moto. In questo momento, Dovizioso queste moto vuole solo batterle e vuole farlo restando in sella alla Desmosedici GP18, una moto che deve tantissimo del suo DNA proprio al pilota di Forlì.


Una rivincita necessaria per Jorge Lorenzo, che ha concluso il 2017 nel modo in cui l'avrebbe desiderato cominciare. Lo spagnolo è troppo abituato a lottare per la vittoria per considerare "buona" una stagione conclusa con qualche podio e la soddisfazione di aver condotto in testa qualche gara. Da lui si aspettano tutti di più, ed il primo a farlo è proprio lui, ovvero la persona più esigente di tutte. Perchè Jorge Lorenzo è il primo severissimo giudice di se stesso, è il primo ad essere consapevole che in Ducati debba fare di più. Non è più tempo di crescere, non è più tempo per imparare. Ora tocca vincere, senza se e senza ma. Vincere e basta, per dimostrare a tutti che Jorge Lorenzo, è in grado di farlo anche su una moto diversa dalla Yamaha M1.


Una rivincita per tutti noi, disperatamente tifosi della Ducati. Oggi si è condensata tutta l'adrenalina, la passione, la voglia che abbiamo tenuto dentro di noi a partire da quel maledetto giorno a Valencia. Certo, il mondiale non l'abbiamo perso in Spagna, ma è proprio in quel momento che si è concentrata e poi dispersa tutta la speranza accumulata durante la stagione. Siamo tutti pronti a raccogliere di nuovo la sfida, siamo pronti a perdere di nuovo e abbiamo speranza di poter vincere. Non ci spaventa la possibilità di essere delusi, quanto piuttosto ci entusiasma l'idea di poter passare un'altra lunga stagione a tifare per le Rosse di Borgo Panigale, ad emozionarci per un sorpasso, una sportellata. Ascolteremo le interviste, cercheremo di capire le emozioni dei piloti, di interpretare tempi, passi gara, scelte di gomme. E soprattutto, saremo lì ad urlare a squarciagola: "FORZA DUCATI!!!".

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