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martedì 2 maggio 2017

"Adeguarsi ai giapponesi significa essere perdenti"

In un'intervista del 2003 all'attuale amministratore delegato Claudio Domenicali, in cui gli veniva chiesto il perchè del Desmo sulla Motogp la risposta fu:"Perchè è il sistema che conosciamo meglio". Sei anni dopo, e un mondiale Motogp conquistato con l'aiuto di Casey Stoner, Filippo Preziosi l'allora responsabile del Reparto Corse Ducati in un'intervista (qui sotto il video) disse:"Adeguarsi ai giapponesi significa essere perdenti"

Bellissime parole per entrambi, di quelle che smuovono nel Popolo Rosso un moto d'orgoglio, di quelle che ti fanno sentire "diverso" e per questo "speciale" nel tifare una casa costruttrice come la Ducati. Peccato che a distanza di due anni da quella frase, la ciclistica della Desmosedici si avviò a diventare del tutto simile a quella giapponese. In realtà anche la soluzione del motore portante non è che si sia rivelata così vincente in tutte le mani. Il solo Stoner riuscì a gestire al meglio quella soluzione tecnica, sopratutto nel periodo in cui la Ducati era coadiuvata da una gomma espressamente studiata per lei. Il trasferimento di tecnologia sulla Superbike di casa, con l'abbandono del telaio a traliccio e l'adozione del motore portante, non si è rivelato una grande mossa perchè ad oggi la Panigale risulta essere l'unica supersportiva di casa Ducati a non aver vinto nella massima categoria delle derivate di serie. Purtroppo anche le soluzioni tecniche in grado di funzionare e distinguerci, come le ali aerodinamiche, si sono dovute scontrare con il peso politico dei nostri avversari, lasciandoci in eredità una GP17 sviluppata in base al carico aerodinamico che avrebbe dovuto darle la nuova carena studiata per sopperire alla loro mancanza. In definitiva alle attuali Ducati manca una ciclistica "sana", a detta anche dei suoi piloti, per potersi esprime ai massimi livelli. Dopo 17 titoli costruttori vinti in WSBK con la più classica soluzione telaistica di Borgo Panigale, si potrebbe adottare la frase detta da Domenicale all'inizio, ma rivolta al traliccio:"perchè il traliccio? Perchè è la soluzione che conosciamo meglio". A proposito del traliccio: la versione ufficiale per il suo abbandono, fu imputata alla sua scarsa capacità di reggere alle sollecitudini delle attuali potenze. Non scendo in merito a questa affermazione, ma voglio fare solamente notare che la sportiva più potente in commercio, dotata di turbo, è equipaggiata da un telaio a traliccio, mentre anche una Motogp avversaria adotta questa soluzione...Fate vobis. 

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