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sabato 10 dicembre 2016

Dorna e la farse Superbike by Pgreco

L'idea che Dorna diventasse proprietaria della WSBK non mi è mai piaciuta, i miei pregiudizi sulla società spagnola erano fondati sulla gestione degli ultimi 20 anni di Motomondiale. Una gestione basata unicamente su un pilota/personaggio (Rossi) da vendere ad un pubblico generalista e non appassionato, creando alcune situazioni che con lo sport avevano poco o nulla da spartire. All'estremità opposta trovavo nella WSBK un campionato che mi appassionava di più, un ambiente più vero e pulito, una grande "famiglia" dove i valori sportivi venivano prima del Dio denaro, un luogo in cui vincitori e vinti festeggiavano insieme, dove le rispettive famiglie vivevano a stretto contatto nel paddock senza rancori o invidie. Basti ricordare il titolo vinto da Guntoli contro Sykes, quando le rispettive famiglie festeggiavano insieme nel modo più bello possibile. Negli ultimi 3 anni l’audience sotto la direzione Dorna è calato, ma non certo per il meno interesse degli appassionati, per scelte sbagliate fatte da chi dirige come gara1 al sabato e gara2 alla domenica, che porta a disinteressarti di gara1 e a guardare solo gara2. Poi, non contenti di questa cavolata, quest’anno hanno introdotto per la prossima stagione la griglia di gara2 differente da quella dettata dalla Superpole. Una confusione nella confusione, non una griglia decisa in modo lineare dall’ordine di arrivo della gara precedente come in altri sport, ad esempio il WTCC dove la griglia di gara 2 è formata dai primi 8 classificati invertiti nell'ordine d'arrivo, con l’ottavo primo e via di seguito. Per la SBK la Dorna ha pensato ad un sistema assurdo in base all’arrivo di gara1: i 3 piloti più veloci occuperanno la terza fila con il 1° e il 3° invertiti, coloro che finiranno 4°, 5° e 6° posto saranno in prima fila, mentre in seconda fila partiranno chi è arrivato 7°, 8° e 9°. Tutto questo lo trovo sconclusionato e assurdo. Oltre a tutto questo, già di per se ridicolo, è scoppiata la bomba lanciata da Chaz Davies in cui, il pilota gallese della Ducati, dichiara come Dorna voglia che tra i piloti si scateni rivalità dentro e fuori dalla pista, una sorta di reality motociclistico per attirare pubblico generalista più interessato alle scaramucce tra piloti che non allo sport fine a se stesso. Una sorta di ambiente malsano e sbagliato, come in MotoGp, dove vi è un pilota supereroe che lotta contro il nemico di turno, un copione degno della Marvel. Basti guardare alla gestione del campionato 2015, dove tutti i giornalisti e la Dorna hanno speculato sui fatti accaduti fuori dalla pista tra i piloti. Il tutto per il vile denaro, ma a discapito dello sport. Se tutto ciò accadrà anche in SBK, credo possa essere il suo tracollo e non la panacea per curare i suoi problemi, sarebbe la fine di uno sport pulito, l'inizio di una farsa che con i valori del motociclismo non avrebbe nulla da condividere.

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