Amazon Ducatisti Integralisti Shop

mercoledì 7 dicembre 2016

La storia del Desmo e il suo perchè...

Il termine Desmodromico deriva dai termini greci "DESMOS" (legame) e "DROMOS" (corsa, percorso); in meccanica viene usato per citare meccanismi che dispongono sia di un comando per attivarli in un senso sia di un apposito comando per attivarli nell'altro (detto chiusura o ritorno).
Attualmente, nell'uso comune, per "Desmodromico" si intende il sistema di comando delle valvole tipico delle nostre moto: attualmente è impiegato su tutti i Bicilindrici in produzione e rappresenta una delle esclusività universali Ducati; in pratica le valvole (di scarico e di aspirazione) sono comandate sia nel moto di apertura che in quello di chiusura, normalmente demandato al ritorno di una molla.
Il concetto di "Desmodromico" non è una scoperta recente, in meccanica è noto da secoli e, in campo motociclistico e automobilistico, compare già all'inizio del XX secolo, prendendo le forme più disparate. Nel passato, infatti, l'inaffidabilità cronica delle molle (è buffo ripensare ai manuali che raccomandavano una scorta di molle a chi si metteva in viaggio in moto...molle spesso disposte all'esterno del motore in posizione accessibile per una facile sostituzione) ha spinto i progettisti verso questo sistema, dando luogo a diverse interpretazioni. Nessuna delle soluzioni che vedremo - tranne Ducati ovviamente - è però giunta alla produzione di serie per motivi di lavorazioni e materiali che comportavano complessità e costi proibitivi.

1910
L'inglese Arnott inventa il primo sistema Desmodromico, che sfrutta uno speciale elemento sagomato nel quale si muove la camma, più una punteria ad anello con molla.


1920
La francese Bignan realizza una vettura sportiva spinta da motore Desmodromico: il comando valvola è affidato ad un particolarissimo sistema basato su "camma circolare sghemba a disco".


Vinse la "24 ore di Spa" e stabilì alcuni record sulla pista di Brooklands, in Inghilterra, ma costi di realizzazione e necessità di continua manutenzione non ne permisero la messa in produzione.

1923
Ecco la soluzione proposta dalla FIAT, che impiega una "doppia camma facciale e traversino a rulli".

1954
Brillanti risultati da Mercedes che sfrutta il Desmo in Formula 1.
Il favoloso 8 cilindri della W196, con la quale Fangio vince due mondiali, utilizza un sistema di comando valvola molto evoluto ed essenziale: una camma (apertura) agisce direttamente su un pattino all'estremità superiore dello stelo (punteria cilindrica), mentre un'altra (chiusura) utilizza un bilanciere disassato che si impegna in un foro della stessa punteria.

ANEDDOTO
Enzo Ferrari, preoccupato dal potere delle frecce d'argento, pensava molto al Desmo in quei tempi...ne parlò anche con Taglioni: forse fu in quell'occasione che il Desmo Ducati fu concepito!

1956
L'ingegner Taglioni apre in Ducati la via Desmodromica: la 125 da Gran Premio monta per la prima volta (il debutto nel GP di Svezia con la vittoria di Degli Antoni) una distribuzione Desmodromica a tre alberi a camme in testa mossi da albero verticale e coppia conica.
Da qui in avanti la storia Desmodromica diventa un'esclusiva Ducati.

1958
Il sistema Mercedes derivava da un' idea di J.L.Norton, creatore dell'omonima fabbrica, che propone finalmente una moto di 500 cc con distribuzione Desmodromica a quattro alberi a camme in testa: molto macchinoso ed ingombrante venne però abbandonato.

1968
Per vedere il primo Desmo nella produzione di serie bisogna aspettare il 1968, con la Mark 3 Desmo 250 e 350. Questa moto ha in pratica la stessa distribuzione delle Bicilindriche attuali (due valvole) a testimonianza della sua estrema bontà. All'epoca era possibile ottenere la testa Desmo con un sovrapprezzo sul listino di lire 35.000 sul valore della moto stessa.


1972
Data fondamentale nella storia del Desmo: viene utilizzata la prima versione del sistema Desmo in occasione della "200 Miglia di Imola" del 1972.
Due anni dopo, sull'euforia della splendida vittoria di Paul Smart in tale competizione, entra in scena la 750 SS Desmo: la prima Bicilindrica Desmo di serie e da molti considerata la più bella moto di tutti i tempi.

1987
Lucchinelli vince la gara di Daytona del BoTT a cavallo di un prototipo 851 cc raffreddato ad aria con distribuzione a quattro valvole: inizia l'era moderna per il Desmo e una serie di successi interminabile nel mondiale Superbike.

1988
Il Desmoquattro entra nel Gotha del motorismo mondiale: viene presentata la 851 SBK, prima moto di serie dotata di motore Desmo a quattro valvole per cilindro.

Fino a qui la storia del Desmo raccontata da Ducati sul suo sito internet (QUI), ma perchè Ducati scelse questo tipo di distribuzione?
Negli anni '50 ci fu una vera e propria rincorsa a regimi di rotazione elevati. Il motore della NSU nel 1950 raggiunse i 12.000 giri al minuto, battuto in seguito dal 125cc della Mondial con 13.000 giri. Il vero problema di questi motori era celato nella resistenza delle classiche molle metalliche, così sfruttando la tesi di laurea dell'Ing. Fabio Taglioni, in Ducati adottarono il sistema Desmodromico che eliminava il problema dell'affidabilità agli alti regimi.
Da allora iniziò un lungo percorso mai abbandonato dall'azienda bolognese. In un'intervista del 2003 all'attuale amministratore delegato Claudio Domenicali, in cui gli veniva chiesto il perchè del Desmo sulla Motogp la risposta fu:"Perchè è il sistema che conosciamo meglio".

1 commento: