Davide Tardozzi torna a parlare delle ali in un'intervista al Corriere dello Sport:
"In Ducati erano state pensate proprio per migliorare la sicurezza. Le ali rendevano la moto più stabile sul rettilineo, in frenata e diminuivano le impennate nella fase di accelerazione. Il fatto che tutti ci abbiamo copiato ci ha dato ragione, persino quei piloti che dicevano che le ali non servivano a niente e ora si sono resi conto di quanto meno stabile sia la moto in frenata. Sottolineiamo che così la sicurezza è diminuita, non aumentata.
Per poter sopperire alla loro mancanza, saremo in pista a Sepang a partire dal 25 gennaio per dei test comparativi fra le vecchie e le nuove carenature, con Michele Pirro e Casey Stoner, ma esteriormente non vedrete grandi differenze.
A Valencia è stata omologata una carenatura. Nel 2017 se ne potranno sviluppare solo due, una delle quali dovrà essere omologata prima del GP del Qatar. Durante l'anno si potrà indifferentemente utilizzare una delle due, o eventualmente quella 2016 senza ali. Purtroppo il regolamento non è preciso su quello che si può o non si può fare. L'ultima parola spetterà al Direttore Tecnico della Dorna Danny Aldridge.
Nei test faremo prove di bilanciamento, cercando di trovare la stessa trazione. Serve un compromesso, perché se la moto dovesse rilasciare gli stessi feed back, a quel punto vorrebbe dire che le ali non sono servite a nulla.
Nei primi tre GP non dovremmo riscontrare grossi problemi, il vero banco di prova per noi sarà la quarta prova, a Jerez perché è un circuito dove abbiamo sempre faticato molto.
Se sarà una sola evoluzione disponibile, Dall'Igna potrà decidere se farla provare prima a Petrucci.
Abbiamo preso Lorenzo per vincere, inutile nascondersi dietro a un dito. L'obiettivo è il mondiale entro il 2018".
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