Che piaccia o no, il suo successo è fuori discussione. E' stata premiata come "regina" di EICMA nel 2014, nel primo anno di vita (2015) Ducati ha venduto 16.000 unità in tutto il mondo e conquistato il terzo posto nelle vendite italiane. Lo Scrambler è il frutto di un sapiente marketing che ha "bombardato" gli utenti con slogan e campagne mirate, ancor prima che la moto vera e propria fosse presentata andando di fatto a creare un brand a sé stante.
I fattori che ne hanno decretato il successo sono molteplici: la semplicità costruttiva come la semplicità di guida, il fattore romantico (la sua discendenza dell'antenata indimenticata/indimenticabile) e il prezzo "concorrenziale" (che la rendono la proposta d'ingresso nella grande famiglia Ducati).
Ma la caratteristica che lo rende veramente affascinante, come per il Monster di prima generazione, consiste nell'essere un "foglio bianco", pronto ad essere "scritto" nei più svariati modi a seconda dei gusti personali dei proprietari o dei preparatori.
Lo Scrambler ha di fatto scalzato il "vecchio" Monster dalle officine dei più illustri preparatori, diventando un "camaleonte" a due ruote. E' stata presentata in ogni variante possibile: sportiva, enduro, cross, old style, cafè racer e chi più ne ha più ne metta.
Hanno creato un vero mondo della personalizzazione attorno ad un'unica motocicletta, in così poco tempo, da non aver eguali nel panorama motociclistico mondiale.
Sicuramente trasformarlo in modo sostanzioso, andrà ad inficiare quello che era una delle sue caratteristiche principali: il prezzo. Ma volete mettere il gusto nel guidare un mezzo unico?
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