Come ormai saprete ha vinto Lorenzo seguito da Dovizioso e Marquez, ma sono emersi alcuni aspetti dal GP che vorrei portare all'attenzione.
Prima di tutto le tanto attese Michelin sembran già in gran forma, basti pensare che la gara è stata più veloce di quella dell'anno scorso di 7". Possono aver influito anche altri fattori, ma di sicuro sono performanti tanto quanto le Bridgestone infatti Lorenzo ha stampato il giro veloce al 20° passaggio (1'54"927) contro quello effettuato da Rossi al 5° passaggio nel 2015 (1'55"267).
Il passo gara si è attestato come avevo anticipato qui tra 1'55"basso e l'1'56".
La seconda cosa che si è vista è la superiorità del Desmo nei confronti degli altri motori.
Impressionante, alla fine del primo giro, la sverniciata ricevuta da Lorenzo dalle due Ducati. Addirittura Dovizioso in terza posizione è riuscito a sopravanzarlo. Guardando i distacchi in sovraimpressione (quindi non una scienza esatta) si può calcolare un vantaggio di circa un decimo e mezzo per cotanta velocità. Velocità massima (miglior punta velocistica raggiunta in gara: 349.8 Km/h) che ha permesso al Dovi di arrivare secondo.
Forse non è ancora scorrevole nelle curve come la concorrenza, Yamaha e Honda sembrano più svelte, ma sicuramente il motore è inavvicinabile sia come accelerazione che come allungo.
In casa Honda si è notato, stranamente, come il motore fosse in deficit anche a confronto con quello di Iwata (notoriamente il meno potente). A Tokio devono ringraziare Marquez per il terzo posto, oggi ci ha messo tanto del suo. Pedrosa con la stessa moto ha terminato a ben 14" da Lorenzo.
Ultima nota: domani Stoner proverà la Desmosedici GP e potrebbe chiedere di correre al posto di Petrucci il prossimo GP di Argentina: Che sia lui quel che manca a questa moto per compiere il definitivo passo verso la vittoria?
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