Si sono ormai conclusi i test Motogp precampionato, tra cadute, certezze e prove annunciate e poi smentite, spunta un nome quasi a sorpresa: Scott Redding.
Giunto in Ducati Pramac (dopo due anni in Motogp con una Honda poco competitiva) con tante speranze e poche certezze, il ragazzo di Quedgeley ha portato a termine, supportato da un team professionale e una moto non perfetta (GP 15) ma ben collaudata, questa fase della stagione in un crescendo wagneriano:
13° a Valencia, 9° a Sepang, 11° a Phillip Island, 2° in Qatar
Scott è uno di quei piloti a cui non serve presentare un palmarès ricco di vittorie per essere amato dagli appassionati delle due ruote. Nella sua carriera ha vinto solamente 4 gare, fatto 17 podi e 3 pole position, arrivando secondo nel mondiale della Moto2 facendosi apprezzare per la sua guida grintosa e in molti lo reputano già il futuro della Ducati. E' risaputo che le pagine più gloriose nella storia delle competizioni della Ducati siano legate a piloti inglesi e australiani (Hailwood, Fogarty, Bayliss, Stoner e molti altri ) e Scott potrebbe un giorno far parte di questa cerchia di piloti osannati dai ducatisti di tutto il mondo. Con i suoi 23 anni è giunto il momento di fare il grande salto qualitativo che tutti si aspettano, per ambire ad una sella ufficiale nel 2017, in modo da poter essere nelle migliori condizioni possibili per poter puntare a traguardi più significativi.
Il suo compito è quello di raccogliere il testimone che ha lasciato Casey Stoner nei cuori dei tifosi della Rossa. Compito sicuramente non facile, quasi impossibile poter detronizzare colui che riuscì a vincere il mondiale al primo tentativo...ma si sa, i record son fatti per essere battuti e Scott ha la grinta giusta per poterci riuscire.
GOOD JOB GUY
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