Jorge Lorenzo e Marco Melandri due piloti destinati ad essere vincenti. Non destinati a vincere quest'anno perché dati per favoriti o perchè sono nelle migliori condizioni per farlo, ma destinati a vincere perché nelle rispettive carriere hanno da sempre l'opinione pubblica contro. Per certi versi li vedo simili in questo, due talenti destinati a dimostrare costantemente di meritarsi il posto in cui si trovano, contrariamente ad altri che non sono soggetti a questa "discriminazione". Due piloti bollati come lamentosi e psicologicamente fragili, poco amati dal grande pubblico per il loro carattere introverso, abituati a pochi giri di parole per dire quello che pensano in questo mondo politically correct ma falso, si sono ritrovati ad essere mal visti dal grande pubblico.
Quando entrambi, dopo una gara o una sessione di prove, cercano di spiegare i problemi riscontrati sono dei lamentosi che cercano scuse, se le stesse cose vengono dette da Valentino Rossi "tutti" incolpano la moto, se lo dice Dovizioso è un problema serio perché è considerato un ottimo collaudatore. Questo solo per fare un esempio. Quando c'è da indicare un probabile poleman quasi tutti sono portati ad indicare Marquez, anche se Lorenzo detiene lo stesso numero di pole position. Se c'è da indicare un probabile vincitore in Superbike, Melandri non viene preso nemmeno in cosiderazione, nonostante abbia vinto con qualsiasi moto derivata dalla serie con cui abbia corso. E potrei continuare elencandovi altri episodi, ma avrebbero tutti lo stesso esito. Entrambi quest'anno hanno il compito di convincere la tifoseria di meritarsi la loro stima e il loro affetto con i fatti, e al momento sono in buona posizione perché stanno affrontando la nuova sfida in modo molto professionale: poche chiacchiere e tanto impegno per riportare le Ducati sul tetto del mondo. Per loro l'unica opzione disponibile è quella di vincere, anche se forse l'opinione generale nei loro confronti non cambierà mai.
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